Sono passati oltre 16 mesi da quel settembre 2023 quando il Ponte della Casanova sul fiume Ombrone lungo la Strada provinciale 34/d nel comune di Buonconvento venne chiuso al transito. Oggi con la riapertura alla circolazione veicolare e pedonale sul ponte finalmente torna un parziale clima di serenità nella cittadina della Val d’Arbia che per oltre un anno si è vista completamente scollegata dalla frazione di Bibbiano e dalla Val di Merse.
“Giorno tanto atteso. Dopo tanti mesi sofferti, finalmente si vedono passare delle macchine sul Ponte – testimonia il sindaco di Buonconvento Riccardo Conti alle prime ore della mattina, durante la riapertura del ponte -. Il sacrificio per tutta la comunità è stato tanto. Stamani possiamo dire che il territorio si è riappropriato di un’importante opera che ci darà una grande libertà, che è quella finalmente di poter tornare tutti i giorni alla nostra quotidianità. Un sacrificio che è stato chiesto veramente a tutta la cittadinanza, quella di dover sopportare quello che è stato poi il ritardo dovuto a questi lavori. Però finalmente oggi possiamo dire ci ripassiamo”.
Un disagio veramente pesante che ha visto molti cittadini organizzarsi in cortei e contestazioni ricorrenti. Come anche questa mattina. Un gruppo di alcune persone ha comunque voluto battezzare la riapertura con striscioni e messaggi di critica verso il prolungarsi del tempo per degli interventi che purtroppo si sono rilevati più complessi di quanto preventivato.
“Dobbiamo fare due considerazioni- chiosa il Primo Cittadino -: una di guardare avanti, perché ora possono ripartire le prospettive. Insomma, ci sono tante famiglie e aziende che hanno atteso tantissimo questo giorno anche per riorganizzarsi. Ci sarà anche un momento in cui dobbiamo riflettere su quello che è successo e valutare quello che è successo, per capire come non riaccada e quindi questo deve essere anche un punto di considerazione importante in cui, è vero che il mondo degli appalti pubblici ha una sua tempistica, però è fondamentale avere sempre un occhio su quello che poi è il monito anche delle prossime opere”.


