Oltre 700 posti a tavola, un’unica, grande famiglia: quella delle Contrade. È tornato, nel segno della tradizione e della solidarietà, il “Pranzo co’ nonni”, appuntamento che unisce i giovani contradaioli ai nonni delle diciassette Consorelle e agli anziani delle case di riposo cittadine. Tutti riuniti sotto il Tartarugone di Piazza del Mercato, cuore pulsante della città, per condividere il pranzo e soprattutto tante storie.
Nato oltre quindici anni fa per iniziativa della Nobile Contrada del Bruco e subito abbracciato da tutte le altre, il “Pranzo co’ nonni” è diventato un rituale di settembre, capace di abbattere le barriere generazionali e trasformare la Contrada in un naturale terreno di dialogo. Seduti fianco a fianco, i nonni hanno portato con sé la memoria di Siena, quel patrimonio immenso di racconti e tradizioni orali che continua a vivere grazie all’ascolto attento dei più giovani.

Non solo convivialità, ma anche attenzione e cura: i giovanissimi contradaioli, con entusiasmo, hanno servito ai tavoli, mentre le associazioni di volontariato hanno accompagnato gli anziani dalle case di riposo fino alla festa.
“L’obiettivo è far stare bene tutti – spiega Roberta Pagni, presidente della Commissione Solidarietà del Bruco –. Negli anni abbiamo costruito una base solida, che può sempre migliorare e che coinvolge tante generazioni. Quest’anno il dono agli anziani è stato realizzato all’uncinetto da tutte le commissioni di solidarietà: un lavoro corale che aggrega, che fa stare insieme in Contrada e che diventa simbolo di affetto e vicinanza“.
Sulla stessa linea anche Ombretta Sanelli, della Commissione di Solidarietà delle Contrade: “Lo stato di buona salute delle Contrade passa anche da qui, dalla cura dei rapporti sociali. Se stanno bene le Contrade, sta bene anche il Palio, che è sì festa, ma prima di tutto espressione di una comunità viva. Oggi oltre 600 nonni sono stati accolti sotto il Tartarugone e più di 80 ragazzi si sono messi al servizio, insieme alle commissioni giovani e novizi. È questo lo scambio intergenerazionale di cui parliamo tanto: non solo a parole, ma nei fatti“.
L’aria che si respirava era quella dell’allegria semplice e autentica, fatta di sorrisi, brindisi e ricordi. Una giornata che ha mostrato, ancora una volta, come Siena sappia custodire la propria memoria attraverso il gesto più semplice e potente: mettersi a tavola insieme.