Presunto stupro di Chianciano, il legale della ragazza dopo l'incidente probatorio: "Per lei è stata una liberazione"

L'avvocato Guidarelli: "Le sue dichiarazioni confermano quanto è successo quella sera. Da parte nostra ci saranno future mosse. Nuove richieste di misure cautelari? Ho elementi in più per poterlo fare"

Di Redazione | 5 Aprile 2024 alle 19:18

Caso del presunto stupro di Chianciano Terme, al termine dell’incidente probatorio fiume in cui la giovane schermitrice 18enne presunta vittima è stata ascoltata in aula per quasi 8 ore, ha rilasciato alcune dichiarazioni il suo legale di fiducia Luciano Guidarelli.

“Ha rilasciato dichiarazioni che a mio avviso hanno confermato quello che è successo quella sera, ha un vuoto di memoria che copre un arco temporale che va dall’uscita dal bar fino al momento della mattina in cui si è ritrovata nella stanza con i tre ragazzi – ha spiegato l’avvocato – ci sono stati momenti di tensione e di cedimento, era plausibile, ha rievocato il trauma subito, adesso è in cura da uno psicologo per i disturbi causati. Con questo incidente probatorio la sua figura si chiude, per lei è stata una liberazione” evidenzia.

Dopo questo importante passaggio il legale fa intendere che sono in arrivo nuove mosse da parte della difesa della ragazza, fra cui una possibile richiesta di applicazione di misure cautelari per gli indagati, finora non adottate dagli inquirenti: “Ci saranno sviluppi e future mosse relative alle istanze da fare alla Procura sulla base di quanto emerso – annuncia – ho esaminato gli atti e devo dire che il lavoro della pm Menicucci è stato ottimo, Nuove richieste di misure cautelare? Ho elementi in più per poterlo fare”.

“I difensori degli indagati contestano la violenza sessuale – ancora Guidarelli – dico intanto che i processi si fanno in aula e non fuori, ma a mio avviso se una ragazza dichiara di volersi fermare e ciò non avviene lascio a voi le riflessioni, la loro linea di pensiero è il consenso”.

In conclusione il legale ha stigmatizzato anche la mancanza di provvedimenti da parte della Federazione Italiana Scherma, che aveva chiesto di poter partecipare con un suo legale all’incidente probatorio, richiesta però rigettata. “Una volta preso atto che in questi camp circolano alcol e stupefacenti la federazione doveva prendere provvedimenti – tuona – anche se sono droghe leggere, non è l’ambiente sportivo il luogo giusto perché si dà una visione distorta di profili giovanili da tutelare. Ci sono dichiarazioni a sommarie informazioni che confermano che giravano queste sostanze”.



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