Chi salva una vita, salva il mondo intero. E chi impara a farlo da giovane, può diventare un punto di riferimento per tutta la comunità. È con questo spirito che questa mattina la Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala si è trasformata in una vera e propria palestra dell’emergenza per oltre un centinaio di studenti delle scuole superiori di Siena, Arezzo e Grosseto.
Si chiama “Giornata del giovane volontario soccorritore nell’emergenza urgenza”, ed è un evento promosso dal Comune di Siena, in collaborazione con il Servizio 118 Siena-Grosseto dell’Azienda Usl Toscana Sud Est. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di avvicinare i giovani al mondo del volontariato e del primo soccorso, rispondendo alla crescente carenza di nuovi volontari nel settore.
“L’Emergenza Urgenza nasce da chi ti è vicino. Ed è un progetto, questo, che ha visto numerosi attori. Abbiamo lavorato in rete, le due università, la centrale operativa del 118 Siena-Grosseto, tutto il mondo del volontariato – spiega l’assessore alla sanità di Siena Giuseppe Giordano -. Quindi un mondo vario, con competenze specifiche, anche animato da colori diversi delle divisem, ma questa diversità però è rapportata a unione. Il nostro servizio di emergenza territoriale, che vanta di essere a livello regionale il migliore, è un elemento di forza che vive della collaborazione del mondo dell’associazionismo e del volontariato ognuno indispensabili per l’attività degli altri. Questa giornata vuole essere un momento di sensibilizzazione e di presa di coscienza dei giovani che hanno partecipato a questo progetto con la loro struttura di riferimento: la Consulta Provinciale degli studenti. Con la quale abbiamo cercato di individuare una modalità non convegnistica, ma un’organizzazione della giornata molto pratica, molto movimentata, con giovani soccorritori e quindi secondo le modalità di approccio e di introduzione al tema delle problematiche che hanno scelto i nostri giovani”.
Più che una semplice giornata di formazione, l’evento è un invito: a mettersi in gioco, a fare la differenza, a diventare parte attiva di un sistema che ha bisogno dell’energia e dell’entusiasmo delle nuove generazioni.
“Quello che noi notiamo – afferma Stefano Dami, direttore della Centrale operativa del 118 di Grosseto e Siena – è che i ragazzi probabilmente hanno proprio bisogno di capire qual è il modo in cui rendersi utili e come poter aiutare le persone. Tante volte hanno semplicemente paura. Quindi il nostro compito è cercare di dare un metodo semplice per cercare di fare la cosa giusta al momento giusto, che può essere semplicemente attivare il sistema di emergenza.”
