Processo alla Soprintendente, la funzionaria: "Minacce e violenze psicologiche per dare i pareri positivi"

Di Redazione | 16 Aprile 2019 alle 18:07

Processo alla Soprintendente, la funzionaria: "Minacce e violenze psicologiche per dare i pareri positivi"

Pesanti accuse da parte dell’architetto Vanessa Mazzini in aula

Udienza fiume oggi al Tribunale di Siena per il processo a carico della soprintendente alle belle arti e paesaggio delle province di Siena, Arezzo e Grosseto Anna di Bene, accusata di abuso d’ufficio e concussione per una pratica del 2016 relativa al frazionamento di una villa di Ansedonia, dove si sarebbe verificato un conflitto di interesse essendo il marito della Di Bene, l’architetto Alberto Floridi – anche lui a giudizio – il progettista incaricato dai privati.

Protagonista in aula la funzionaria della Soprintendenza, architetto Vanessa Mazzini, responsabile dei procedimenti dal 2009 al 2016, che nella sua lunghissima deposizione ha lanciato accuse pesantissime nei confronti della sua ex superiore, raccontando nei dettagli di mesi di continue minacce di demansionamento e violenze psicologiche affinchè la pratica della villa di Ansedonia (e in seguito anche altre) venisse redatta al più presto con l’ok Soprintendenza nonostante il parere negativo del Comune di Orbetello e la mancanza della legittimità paesaggistica: dopo aver ceduto alle pressioni della Di Bene dando parere positivo, la Mazzini ha cercato di rivolgersi alla Procura ed è stata punita dalla Soprintendente con la rimozione dall’incarico di responsabile del procedimento, poi successivamente riassegnatole. La lunga sequela di minacce e vessazioni avrebbero comportato anche problemi di salute alla Mazzini, costituitasi parte civile nel processo: in seguito al rinvio a giudizio la soprintendente Di Bene è stata sospesa cautelativamente dall’incarico fino a nuovo decreto governativo.



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