Processo fronteggiamenti, il giudice affiderà la perizia per riconoscere i contradaioli

Processo ai contradaioli, il giudice affiderà la perizia per l'identificazione dei volti. Alcuni contradaioli hanno dato la disponibilità a sottoporsi a ricognizione in aula

Di Redazione | 3 Marzo 2020 alle 17:19

Processo fronteggiamenti, il giudice affiderà la perizia per riconoscere i contradaioli

Processo sui fronteggiamenti, i contradaioli saranno identificati grazie all’annunciata perizia che sarà affidata dal giudice entro il mese: alcuni di loro, però, hanno già dato la disponibilità alla ricognizione in aula dei loro volti.

E’ ripreso oggi al Tribunale di Siena il processo sui “cazzotti” successivi al Palio dell’Assunta 2015, che vede a giudizio 31 contradaioli di Onda, Torre, Nicchio e Montone con l’accusa di rissa aggravata. In udienza è stato sentito l’ultimo teste, consulente della difesa dei contradaioli del Montone, il dottor Alessandro Panichi, che ha relazionato sulla compatibilità tra i referti medici e il quadro diagnostico di alcuni contradaioli recatisi in Ospedale dopo le tensioni sul tufo e le loro dichiarazioni rilasciate ai sanitari sui motivi degli infortuni; non si è proceduto invece all’ascolto di Giovanni Mazzini, docente e storico esperto di Palio, la cui consulenza – che argomentava sulla tipicità delle condotte dei contradaioli nei fronteggiamenti e sul loro background culturale – non è stata ammessa dal giudice Ottavio Mosti, che l’ha reputata non testimoniale e non frutto di materia scientifica.

ll presidente del collegio giudicante, confrontandosi con gli avvocati difensori, è poi tornato sulla ferma volontà del Tribunale di disporre una perizia (LEGGI QUI) per ottenere l’identificazione dei singoli contradaioli imputati, perizia che sarà affidata a un tecnico nella prossima udienza prevista a metà mese; il Tribunale, come spiegato dal giudice, vuole essere certo intanto dell’appartenenza dei singoli alle rispettive Contrade ma sopratutto della loro presenza o meno in quei frangenti sulla pista – così da non incorrere in potenziali scambi di persona – e intende accertarlo fornendo a un perito la documentazione di video e filmati interna al fascicolo del dibattimento.

Il perito, comparando le foto dei singoli provenienti da carte di identità e tessere, dovrà stabilire se i volti corrispondono a quelli visibili nella documentazione video raccolta dalla Polizia Scientifica attraverso le telecamere e la rete. La perizia sarà effettuata indipendentemente dalla volontà o meno dei contradaioli – che possono anche avvalersi del silenzio – di sottoporsi a ricognizione, ammettendo con dichiarazioni spontanee la loro presenza sul tufo quel giorno. Quattro di loro appartenenti alla Contrada dell’Onda e difesi da Alessandro Betti, hanno già dato la disponibilità nel prossimo appuntamento in aula a sottoporsi a ricognizione, nelle modalità che deciderà il giudice.

C.C

 



Articoli correlati