Processo a Salif Sako, predisposta una nuova perizia psichiatrica

Di Redazione | 3 Maggio 2018 alle 17:36

Processo a Salif Sako, predisposta una nuova perizia psichiatrica

Accoltellò l’autista Tiemme a Santa Colomba: la perizia ha stabilito che non è in grado di prendere parte al procedimento, ma il giudice l’ha ritenuta non accoglibile. Se ne riparlerà il 26 luglio

Sarà una nuova perizia psichiatrica a stabilire se Salif Sako, il 21enne ivoriano che lo scorso luglio accoltellò l’autista della Tiemme Alessandro Martini a Santa Colomba, è in grado o no di poter prendere parte al processo a suo carico, dove le imputazioni sono quelle di tentato omicidio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Quel 29 luglio l’africano, dopo aver preso il pollicino da Siena, una volta arrivato nella frazione del Comune di Monteriggioni, si procurò dal centro di accoglienza del luogo un coltello di 40 centimetri e senza un motivo piantò tre terribili fendenti nella schiena di Martini, sopravissuto per miracolo. Sul posto intervennero i carabinieri, che per immobilizzarlo dovettero sparargli a una gamba.

Nella giornata di oggi al Tribunale di Siena il giudice doveva valutare l’esito della perizia psichiatrica effettuata nelle scorse settimane, che ha stabilito la non capacità del ragazzo di poter prendere parte al procedimento, per via di conclamati problemi di salute mentale; il collegio non ha però ritenuto accoglibile la perizia e ne ha disposta una nuova, che sarà affidata a un altro specialista il 10 maggio. Sempre nella giornata di oggi sono stati sentiti altri due testi, il consulente medico-legale della Procura e un’operatrice del centro di accoglienza di Santa Colomba, dove Sako fu ospite prima di essere allontanato per intemperanze; testi che saranno finiti di essere sentiti il 31 maggio. Il 26 luglio infine ci sarà la conclusione della discussione e il nuovo pronunciamento del giudice sulla perizia. Nel caso venisse accettata l’indisponibilità dell’imputato a partecipare, quest’ultimo sarebbe trasferito in un centro di cura e il processo verrebbe temporaneamente sospeso.

Al momento l’africano si trova sempre in carcere, a Santo Spirito: dal giorno dell’aggressione non ha mai proferito parola su quanto accaduto, dichiarando di non ricordare nulla, come se dal momento in cui è salito sul bus al ricovero in ospedale avesse una sorta di vuoto di memoria.

Claudio Coli



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