Un ponte digitale tra Siena e il cuore dell’Africa. Sarà presentato oggi pomeriggio alle 14 il progetto “Compagni di Scuola”, l’iniziativa di educazione civica a cui ha aderito il Liceo Enea Silvio Piccolomini di Siena, che prevede incontri in videoconferenza tra gli studenti delle classi terze e i coetanei della Don Carlo’s School di Chikopelo, un piccolo villaggio della Tanzania.
La scuola africana si trova a circa un’ora e mezzo dalla capitale Dodoma, raggiungibile solo percorrendo una strada sterrata che si inoltra tra i baobab della savana. Una realtà essenziale, visitata la scorsa estate da uno dei promotori del progetto, che ha trascorso alcuni giorni con studenti e docenti, rimanendo colpito dalla determinazione, dalla gentilezza e dalla voglia di imparare dei ragazzi, molti dei quali arrivano anche da lontano per frequentare l’istituto. Accanto allo swahili, studiano fin da piccoli l’inglese, rendendo possibile un dialogo diretto e autentico.

L’obiettivo del progetto è quello di creare un gemellaggio virtuale strutturale, che coinvolga ogni anno le classi terze di tutti gli indirizzi del Piccolomini. Un confronto tra adolescenti che vivono esperienze scolastiche e quotidiane molto diverse, ma che condividono gli stessi temi universali: l’amicizia, l’amore, il futuro, la scuola, fino al rapporto con il cellulare e i social.
Attraverso il dialogo diretto, gli studenti potranno affrontare anche alcune delle grandi questioni del mondo contemporaneo: la democrazia, la condizione femminile, la povertà, le conseguenze del cambiamento climatico. Un’indagine “in presa diretta” che stimola riflessione, spirito critico e crescita umana, andando oltre gli stereotipi. Il confronto, spiegano i promotori, non sarà a senso unico: anche i ragazzi africani saranno chiamati a interrogarsi sul nostro modello di benessere e sulle fragilità che spesso caratterizzano la crescita in Occidente.
Per rendere operativo il progetto resta però un ultimo, fondamentale passaggio: dotare la scuola di Chikopelo di strumenti informatici. Attualmente l’istituto non dispone di computer e la didattica si svolge ancora con gesso e quaderni. Con un investimento di circa 5.000 euro sarebbe possibile acquistare una decina di computer, sufficienti per attivare le videoconferenze tra coppie di studenti.

Da qui l’appello alle famiglie e alla comunità scolastica: contribuire, anche in misura minima, a un progetto che vuole essere un segno concreto di attenzione alla crescita culturale e civile dei ragazzi. I contributi potranno essere versati tramite PagoPa e detratti fiscalmente.
Un progetto che guarda lontano, ma che parte dalle aule di Siena, per costruire cittadini più consapevoli in un mondo sempre più interconnesso.