Progetto Milagro, circa 200 persone per il Summer Camp a Siena dedicato all'integrazione

Lo spin-off estivo del Progetto Milagro attira molto interesse da parte dei richiedenti asilo ma anche della cittadinanza locale

Di Redazione | 12 Luglio 2025 alle 11:30

È stata una settimana all’insegna dell’integrazione grazie al Summer Camp del progetto europeo Milagro, con varie iniziative realizzate in collaborazione tra la comunità migrante richiedente asilo e la popolazione locale. Il progetto Milagro, promosso dalla Nuova associazione culturale Ulisse, è attivo da circa un anno a Siena e punta a favorire il dialogo interculturale attraverso attività di formazione, socializzazione e scambio.
Il Summer Camp è iniziato il 7 luglio e si conclude oggi, 11 luglio. In questi giorni si sono svolte numerose attività coinvolgendo sia i richiedenti asilo che i cittadini senesi, con l’obiettivo di creare occasioni di incontro e conoscenza reciproca.

Ne abbiamo parlato con Lavinia Bracci, referente del progetto, che ci ha raccontato così l’esperienza della settimana: “Questa settimana è stata dedicata al Summer Camp del progetto Milagro. Quando si parla di “summer camp”, si pensa a un’attività che dura tutto il giorno, ma in realtà si è trattato di incontri serali di un paio d’ore ciascuno, su temi diversi, con l’obiettivo di avvicinare la comunità locale e quella dei richiedenti asilo. Abbiamo iniziato parlando delle lingue dei nostri rifugiati, in particolare il Pashto, la lingua più parlata dai partecipanti al progetto. In quella serata, i richiedenti asilo hanno fatto una lezione di Pashto ai locali: è stato un momento molto bello.
Abbiamo poi organizzato un aperitivo al bar “Un Passo”, dedicato allo storytelling, per mettere a confronto le storie personali di chi vive qui da tempo e di chi è appena arrivato, mostrando come, nonostante le differenze, ci siano elementi di umanità condivisa.
Un’altra sera abbiamo condiviso del cibo in uno spazio pubblico, il Campino di Pescaia. L’idea era proprio quella di avvicinare le persone in modo semplice e diretto, attraverso la convivialità. Gli italiani presenti hanno portato spontaneamente del cibo, anche se non era richiesto, mentre i ragazzi rifugiati hanno cucinato, come ormai fanno per tradizione dall’inizio del progetto.
Abbiamo anche avuto una bellissima serata dedicata alla musica e alla danza, in un giardino privato: i ragazzi hanno presentato l’attan, una danza tradizionale maschile che, in questa occasione, è stata ballata da tutti insieme, uomini e donne. Inoltre, un ragazzo pakistano ha suonato il rabab, uno strumento musicale tipico del suo paese, facendolo conoscere ai partecipanti locali.
Concluderemo stasera con una partita di cricket, grazie alla collaborazione della Siena Baseball. Partiremo con 22 ragazzi pakistani, ma cercheremo di coinvolgere anche i senesi e chiunque voglia provare a giocare”.

Quanto alla partecipazione, Bracci sottolinea con soddisfazione: “Tantissime persone. Devo dire che ero un po’ preoccupata: durante l’anno scolastico non è stato facile coinvolgere la comunità locale. Abbiamo sempre avuto una forte partecipazione da parte dei richiedenti asilo, ma pochi locali.
Questa settimana, invece, è andata molto meglio. Forse ha aiutato il fatto che abbiamo deciso di uscire dalla nostra sede e portare le attività in luoghi diversi: un bar, un giardino privato, uno spazio pubblico. Questo ha facilitato l’incontro e la partecipazione. Abbiamo già superato le 150 presenze richieste dal progetto, e pensiamo di concludere la settimana con circa 200 partecipanti. Un risultato davvero molto positivo”.



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