È uno dei nomi più conosciuti e rispettati tra i proprietari di cavalli da Palio, Mario Savelli. Un’istituzione nel mondo senese, che da decenni investe tempo, passione e risorse per formare cavalli in grado di affrontare il Tufo di Piazza del Campo. Ma proprio da chi conosce a fondo questo mondo arriva un grido d’allarme e insieme una proposta concreta.
“Si dice che ci vorrebbe un cavallo ‘bombolone’… e io ce l’ho – scherza con amarezza Savelli -. Il problema è che questo cavallo, pur avendo sette anni ed essendo pronto, non lo vedremo a luglio. L’hanno mandato ad agosto e questo mi rincresce”.
Il riferimento è chiaro: il sistema attuale, tra tempi ristretti e numeri sempre più alti, rischia di penalizzare anche i soggetti più validi secondo Savelli. “Quello che manca è una struttura adeguata per preparare i cavalli. Serve una pista vera, dove insegnare ai cavalli a fare le curve della Piazza”.
Proprio su questo punto Savelli lancia una proposta concreta e ricorda un impegno già preso dall’Amministrazione: “A settembre il sindaco ha promesso che verrà fatta questa pista. È fondamentale, altrimenti tanti cavalli buoni rimarranno fuori”.
Ma il discorso non si ferma alla preparazione tecnica. Savelli sottolinea anche un problema strutturale che riguarda la selezione dei cavalli: “Ce ne sono troppi. Bisognerebbe fare una scelta più rigorosa e dare più spazio a chi lavora davvero per il Palio, a partire dai senesi. I cavalli devono essere portati principalmente dalla gente di Siena”.