Una rapina a mano armata, l’operatore dello sportello costretto a consegnare 94mila euro, poi trovato legato e imbavagliato dal direttore. Questo lo scenario ravvisato dai Carabinieri della compagnia di Montalcino intervenuti di prima mattina nell’agosto 2020 presso la filiale di banca Mps a Casciano di Murlo. Ma la verità emersa dalle successive indagini ha avuto del clamoroso e ha raccontato tutt’altro.
Ovvero che non ci sarebbe stata alcuna rapina, e che in realtà era tutta una messinscena da parte di un dipendente 37enne della banca per portarsi via il bottino dalla cassetta di sicurezza. Per questo l’uomo è finito a processo per simulazione di reato, furto, calunnia (avendo accusato della rapina due persone che sarebbero estranee ai fatti) falso e truffa, dal momento che dopo la presunta falsa rapina l’uomo lamentò problemi di salute legati al fatto e ottenne dall’Inail un certificato di inabilità. Il processo proseguirà a fine maggio con nuovi testimoni e dirá se effettivamente se la rapina è stata o no una mera trovata per intascare il denaro, mai rinvenuto.
C.C