Rave party di Murlo, il processo va avanti

Ascoltati tre testimoni tra cui il proprietario dei terreni riguardo all’evento non autorizzato del 2022 che coinvolse oltre 1500 giovani. Prossima udienza nel gennaio 2026

Di Redazione | 28 Ottobre 2025 alle 9:30

Rave party di Murlo, il processo va avanti

Si è svolta al tribunale di Siena, davanti al giudice Alessandro Maria Solivetti Flacchi, una nuova udienza sul rave party non autorizzato che, durante il ponte pasquale del 2022, portò oltre 1500 giovani nell’ex poligono di tiro di Murlo, a pochi chilometri dalla Siena-Grosseto. Il procedimento, seguito dal vice procuratore onorario Maria Sebaste, ripercorre un episodio che ancora oggi lascia strascichi nella memoria della provincia.

L’udienza si è concentrata sulle testimonianze di un ufficiale dei carabinieri in servizio a Montalcino all’epoca dei fatti, di una ispettrice della scientifica della Polizia di Siena e di Giovanni De Andreis, proprietario dell’azienda agricola Macereto, sui cui terreni si svolse l’evento.

I rappresentanti delle forze dell’ordine hanno ricostruito le prime ore dell’intervento: “Appena ricevuta la segnalazione del flusso anomalo di veicoli diretti verso l’ex poligono, ci siamo recati sul posto – ha spiegato l’ufficiale dei carabinieri –. Insieme alla Polizia, sono state avviate immediatamente le procedure di identificazione delle persone, il sequestro dei mezzi e del materiale tecnico utilizzato per l’allestimento del rave”. La scientifica ha poi dettagliato le operazioni di rilievo e repertazione effettuate durante i due giorni di occupazione.

L’imprenditore Giovanni De Andreis ha raccontato quei momenti: “Era quasi mezzanotte quando, dalle telecamere di sorveglianza, ho visto una folla davanti all’azienda. Ho pensato subito a un furto, perché mi era già capitato altre volte, e ho chiamato i carabinieri. Furono loro a dirmi che era in corso un rave party”. De Andreis ha riferito di non aver riscontrato danni ai terreni, pur manifestando preoccupazione per le condizioni del suolo in caso di pioggia, data la possibilità che i veicoli dei partecipanti si impantanassero. Durante l’occupazione, si è limitato a vigilare dall’esterno, senza entrare nell’area del poligono.

L’inchiesta, nata nei giorni immediatamente successivi all’evento, si basa su una ricostruzione dettagliata dei fatti. Nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2022, una lunga colonna di veicoli, con partecipanti provenienti da tutta Italia e dall’estero, raggiunse l’area dell’ex poligono di tiro, bypassando i controlli. In poche ore, circa 1500 persone si insediarono nell’area, dando il via a due giorni di musica ad alto volume e bivacchi. Le forze dell’ordine, giunte sul posto, optarono per non bloccare la superstrada, onde evitare rischi alla viabilità. L’area venne presidiata, furono istituiti cinque posti di blocco e vennero identificate 1494 persone.

I riscontri delle indagini portarono al sequestro di due autocarri con materiali per l’allestimento del rave, oltre a sostanze stupefacenti – tra cui hashish, marijuana e cocaina – e ad alcuni oggetti atti ad offendere. Due persone vennero segnalate per invasione abusiva di terreni e disturbo del riposo. Altre, per porto ingiustificato di armi e resistenza a pubblico ufficiale.
Il caso fece molto discutere all’epoca, anche per la capacità degli organizzatori di sfuggire a una prima prevenzione delle forze dell’ordine. Dopo due giorni, il rave si concluse senza incidenti gravi, ma le indagini proseguirono alla ricerca dei responsabili dell’evento abusivo.

La prossima udienza è fissata per il 14 gennaio 2026. Saranno probabilmente ascoltati altri testimoni e verranno approfonditi i profili delle persone indagate. La vicenda giudiziaria non è ancora arrivata al suo epilogo, mantenendo alta l’attenzione su un fenomeno che oggi, dopo l’entrata in vigore della legge contro i rave party voluta dal governo Meloni, è praticamente risolto.

Andrea Bianchi Sugarelli



Articoli correlati