“E’ una battaglia di civiltà, da sottrarre alle strumentalizzazioni ideologiche cui assistiamo”. Natascia Maesi presidente nazionale Arcigay, interviene su uno degli argomenti più caldi di queste settimane i bambini di coppie omogenitoriali. Ospite questa mattina ai microfoni di Radio Siena Tv nel programma Buongiorno Siena condotto da Giulia Maestrini, la presidente di Arcigay, ha ripercorso le tappe del meccanismo che si è messo in moto dopo i fatti di Milano. Il tutto è arrivato alla ribalta delle cronache per le vicende del capoluogo lombardo, dove il sindaco è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. Ai comuni è arrivata infatti una circolare del Ministero dell’Interno che mette uno stop alla registrazione. Il territorio senese però ha risposto subito con una presa di posizione molto forte per difendere i diritti dei bambini.
“C’è stata una mobilitazione nel territorio da parte di Provincia e comuni della rete Ready, con la sottoscrizione dell’appello delle famiglie Arcobaleno e una mobilitazione dei sindaci sul territorio, un comunicato che impegnato gli amministratori a fare il loro dovere e a disobbedire civilmente a una legge ingiusta, scrivendo gli atti quando si presenta l’occasione – sottolinea Maesi – conosciamo solo le realtà familiari che si rivolgono e iscrivono alle associazioni che si occupano di diritti, ma c’è un arcipelago di coppie e famiglie che non fanno attivismo, un sommerso da tutelare ma che non siamo in grado di censire”.