Rete Antifascista sul rinvio del voto sul regolamento pubblico

Di Redazione | 22 Dicembre 2017 alle 19:02

Rete Antifascista sul rinvio del voto sul regolamento pubblico

“Assenze dei consiglieri scientifiche e non casuali”

Sul discusso rinvio dell’approvazione sulla delibera del regolamento antifascista in Consiglio comunale si  è espressa così la Rete Antifascista Senese:

“In seguito all’ultimo consiglio comunale – si legge nella nota – come Rete Antifascista Senese pensiamo che sia doveroso mettere in chiaro la nostra posizione in merito alla votazione della modifica del regolamento comunale per dare seguito alla mozione approvata lo scorso luglio che dispone in merito al divieto di concessione degli spazi pubblici alle realtà neofasciste. Sembra superfluo dover delegare l’applicazione della Costituzione Italiana antifascista ad un Consiglio Comunale, ma vista la mancata applicazione delle leggi vigenti, le realtà antifasciste della città aspettavano una presa di posizione netta da parte delle istituzioni. Ma ciò non è avvenuto. La scientifica mancanza del numero minimo per la votazione è stata giustificata in svariati modi: dal consigliere comunale che manda “a quel paese” i suoi elettori pubblicamente, fino ad arrivare alla ingiustificata assenza di una consigliera comunale scappata pochi minuti prima della votazione davanti ai nostri occhi. Queste assenze non sono evidentemente casuali, visto che a conti fatti mancava un unico voto per l’approvazione della modifica. Abbiamo assistito a quello che è stato a tutti gli effetti un regolamento dei conti interno alla maggioranza, consumato sulla pelle dei valori dell’antifascismo ai quali il sindaco e la sua giunta si sono più volte appellati. Nonostante la gravità dell’incoerenza politica dimostrata dalla maggioranza, siamo comunque consci che anche il più avanzato dei regolamenti non sarebbe sufficiente ad arginare l’avanzata neofascista senza un impegno socioculturale quotidiano sul territorio. Impegno che la RAS ha intenzione di portare avanti, nella città, nelle periferie e nella provincia. Non un passo indietro”



Articoli correlati