Rissa in carcere a Siena, assolti due giovani detenuti

Il giudice: nessuna responsabilità penale per i protagonisti della lite scoppiata per un’eredità di denaro lasciata da un compagno di cella

Di Redazione | 25 Ottobre 2025 alle 18:00

Rissa in carcere a Siena, assolti due giovani detenuti

Al primo piano del Tribunale di Siena, si è concluso con una doppia assoluzione il procedimento penale che aveva visto coinvolti due giovani detenuti del carcere senese di Santo Spirito. I fatti risalgono al gennaio 2023, quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, una discussione tra alcuni detenuti sarebbe degenerata in una violenta lite, sfociata nel ferimento di uno degli imputati, un quarantenne originario del Piemonte. Le indagini, coordinate dalla Procura, avevano portato all’imputazione di più soggetti per il reato di rissa aggravata.

Al centro della vicenda, una controversia sorta all’interno della struttura detentiva a seguito di elargizioni di denaro lasciate “in eredità” da un detenuto che aveva lasciato il carcere. Secondo quanto emerso in aula, tale gesto non sarebbe stato gradito da alcuni compagni di sezione, alimentando così tensioni che sono poi sfociate nell’episodio contestato. Durante la colluttazione, uno degli imputati riportò una ferita lacero-contusa di circa 4 centimetri al capo e un trauma cranico con sospetta commozione cerebrale, da cui è derivata una prognosi di dieci giorni.

Davanti al giudice monocratico, presieduto dal dottor Alessandro Maria Solivetti Flacchi, si è svolta una istruttoria dibattimentale dettagliata.

La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Maria Sebaste, ha ritenuto di richiedere la condanna a cinque mesi di reclusione nei confronti di un ventottenne di Poggibonsi, mentre ha chiesto l’assoluzione per il quarantenne piemontese, riconoscendo la sua posizione di persona aggredita.

La difesa di quest’ultimo, affidata all’avvocatessa Caterina Rinaldi, ha puntualmente evidenziato l’assenza di elementi che potessero configurare una sua partecipazione attiva alla rissa, sottolineando l’unilateralità dell’aggressione subita dal proprio assistito, così come confermato dalle testimonianze e dalla documentazione medica acquisita agli atti. La richiesta della difesa è stata quella di un’assoluzione piena e senza riserve.

Anche la posizione del giovane senese è stata oggetto di attenta valutazione. Il suo legale, avvocato Manfredi Biotti, ha sostenuto che le condotte attribuite non integravano gli estremi di una fattispecie penalmente rilevante, chiedendo l’assoluzione con la formula più favorevole.

Al termine della discussione, il giudice ha accolto integralmente le richieste difensive, pronunciando l’assoluzione per entrambi gli imputati: per il piemontese, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, e per il senese, con la formula “perché il fatto non sussiste”.

La decisione rispecchia la ricostruzione emersa nel corso del dibattimento e restituisce all’episodio la sua reale dimensione, escludendo la responsabilità penale dei soggetti coinvolti.

Andrea Bianchi Sugarelli



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