Palestina, Samuele Picchianti in Senato accademico: “L’Università sia luogo di pace, non di guerra”

La mozione, firmata in meno di due settimane da oltre mille studenti, 123 lavoratori e lavoratrici, 168 dottorandi e specializzandi e 170 docenti,

Di Simona Sassetti | 13 Ottobre 2025 alle 15:45

Palestina, Samuele Picchianti in Senato accademico: “L’Università sia luogo di pace, non di guerra”

Un intervento duro quello di Samuele Picchianti, studente e rappresentante della mozione presentata oggi in Senato accademico all’Università di Siena, a sostegno del popolo palestinese e per una presa di posizione chiara dell’Ateneo contro ogni collaborazione con enti coinvolti in violazioni dei diritti umani.  “Oggi questa seduta cade in giorni di tregua e di speranza – ha esordito Picchianti – con l’arrivo delle studentesse e degli studeni palestinesi a Siena e la sospensione dei bombardamenti su Gaza. Gli aiuti umanitari stanno finalmente entrando, ma ciò non cancella le macerie e la distruzione di un popolo che ha subito un genocidio”.

La mozione, firmata in meno di due settimane da oltre mille studenti, 123 lavoratori e lavoratrici, 168 dottorandi e specializzandi e 170 docenti, chiede quattro azioni concrete:

-interrompere ogni accordo con istituzioni e soggetti economici israeliani coinvolti nella violazione dei diritti umani;

-interrompere ogni collaborazione con Leonardo Spa e con l’esercito americano, per garantire che la ricerca universitaria non contribuisca a guerre o sistemi di oppressione;

-adottare un regolamento etico che vieti collaborazioni con enti legati alla produzione di armi o a violazioni dei diritti umani;

-aderire all’appello dei Rettori delle Università di Gaza, contribuendo alla ricostruzione del sistema accademico palestinese.

Nel suo intervento, Picchianti ha tracciato un quadro severo ma lucido delle responsabilità internazionali:  “Non è solo un gruppo di fanatici al governo a rendere possibile un genocidio, ma una macchina politica, economica e culturale. Un apparato che comprende anche le università israeliane, dove vengono studiate e legittimate pratiche di occupazione e controllo, e dove la ricerca si intreccia con progetti militari e strategie di propaganda”.  Una denuncia che si estende anche al ruolo dell’industria militare: “Leonardo Spa è parte della catena di approvvigionamento che alimenta la capacità militare di Israele. Circa il 75% del suo fatturato deriva da commesse militari, comprese collaborazioni industriali e tecnologiche con Tel Aviv. Fermare queste relazioni non richiede commissioni o studi, ma la volontà di essere coerenti con i valori che lo Statuto del nostro Ateneo già afferma: libertà, giustizia, pace e rispetto della dignità umana”.

Picchianti ha concluso con un appello alla responsabilità morale dell’università come luogo di pensiero critico e di pace:

“La mozione nasce da un bisogno semplice ma profondo: che l’università torni a essere un luogo di cambiamento. Che il sapere non serva la guerra, ma costruisca strumenti di comprensione, solidarietà e giustizia”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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