Si dovrà attendere il prossimo 20 gennaio 2026 per conoscere la decisione del Tribunale di Siena sul rinvio a giudizio dei tre indagati per la morte di Francesco Mannozzi, il muratore di 31 anni deceduto nell’aprile 2023 a seguito del crollo di un muro durante i lavori di ristrutturazione di un casolare in località Racciano, nel territorio di San Gimignano. La nuova udienza è stata fissata questa mattina dal giudice dell’udienza preliminare, Andrea Grandinetti, al termine di un dibattimento durato oltre due ore. Al centro della discussione, la richiesta del pubblico ministero Valentina Magnini di mandare a processo tutti e tre gli imputati: il proprietario dell’immobile e direttore dei lavori, il progettista e la responsabile della sicurezza.
I fatti risalgono al pomeriggio del 6 aprile 2023, quando, durante un intervento di ristrutturazione, una parete in pietra della struttura crollò improvvisamente, travolgendo Mannozzi, che lavorava nell’impresa edile di famiglia. Inutili i soccorsi giunti sul posto: il giovane perse la vita quasi sul colpo. Nell’incidente rimase ferito anche un altro operaio, di 31 anni, originario dell’Africa, poi dimesso dall’ospedale. Le indagini, affidate ai carabinieri e coordinate dalla procura, sono partite immediatamente, mentre l’area del cantiere venne posta sotto sequestro per consentire le verifiche tecniche sulla dinamica e sulle condizioni di sicurezza.
Secondo l’ipotesi accusatoria, sostenuta dalla pm Magnini, la tragedia sarebbe riconducibile a violazioni della normativa antinfortunistica e a carenze nei protocolli di sicurezza. Le contestazioni mosse nei confronti dei tre indagati sono di omicidio colposo aggravato e, per due di loro, anche di presunte irregolarità nella certificazione dell’avvio dei lavori. Nel corso dell’udienza del luglio scorso, una delle difese, rappresentata dall’avvocato Stefano Cipriani, aveva sollevato questioni sull’utilizzabilità di una consulenza tecnica disposta dalla procura, portando il giudice Grandinetti a concedere i termini a difesa e a rinviare la decisione a oggi. Adesso il nuovo rinvio.
Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Lorenzo De Martino e Beniamino Schiavone, si sono espresse a favore del rinvio a giudizio, condividendo la ricostruzione della procura. Le difese degli imputati, Cipriani e l’avvocato Lorenzo Zilletti, hanno invece ribadito la correttezza delle procedure seguite e la mancanza di responsabilità diretta nella catena di eventi che ha provocato il cedimento strutturale. La famiglia Mannozzi, sostenuta dalla comunità locale, resta in attesa di conoscere se il processo si aprirà per fare piena luce sulle cause e le eventuali responsabilità della tragedia che ha colpito un giovane molto conosciuto e stimato, impegnato sia nel lavoro che nella squadra di calcio amatoriale cittadina.
Alla prossima udienza, fissata per il 20 gennaio, spetterà al Gup Grandinetti sciogliere la riserva sulle richieste della procura e delle parti civili, decidendo se i tre imputati dovranno affrontare il processo.
Andrea Bianchi Sugarelli