San Gimignano, violenza sessuale di gruppo: udienza a febbraio

Il giudice rinvia la decisione: analisi dei telefoni e nuove prove cruciali per chiarire la notte del 13 giugno 2024

Di Redazione | 16 Dicembre 2025 alle 22:30

San Gimignano, violenza sessuale di gruppo: udienza a febbraio
Tre ragazzi, una notte di primavera a San Gimignano, una giovane coetanea e una verità ancora da ricostruire. Oggi pomeriggio, nell’aula del tribunale di Siena, il caso di presunta violenza sessuale di gruppo avvenuta il 13 giugno 2024 si ferma davanti a nuove prove: i risultati delle analisi sui telefoni sono appena arrivati e servirà tempo per leggerli, studiarli, confrontarli con il racconto della vittima. Il giudice Andrea Grandinetti ha deciso di rinviare tutto al 17 febbraio. Un solo obiettivo: ascoltare ogni voce, chiarire ogni dettaglio.
La scelta di posticipare l’udienza non è solo una questione di tempi tecnici. Raccontare e ricostruire una notte come quella finita sotto la lente della giustizia chiede attenzione, incrociando prove digitali e testimonianze vive. In questa fase, ogni dettaglio che emerge dai cellulari potrebbe pesare sulle valutazioni finali, per questo la Procura – rappresentata dal sostituto procuratore Serena Menicucci – di concerto con i legali degli indagati ha scelto la cautela. Da una parte, c’è la necessità di tutelare la persona offesa, evitando di sottoporla a ripetuti interrogatori. Dall’altra, c’è il diritto degli inquisiti a un confronto completo e trasparente sulle nuove evidenze.
I fatti contestati risalgono alla notte del 13 giugno 2024, nella città turrita. Secondo la ricostruzione della Procura, i tre ragazzi – tutti residenti tra la provincia di Siena e il territorio di San Gimignano – avrebbero approfittato di una situazione di vulnerabilità della loro coetanea, una ragazza maggiorenne anch’essa residente a San Gimignano, inducendola a bere alcolici fino a uno stato di alterazione e poi conducendola in un luogo appartato. Qui, secondo l’accusa, la giovane avrebbe tentato di opporsi, ma sarebbe stata costretta a subire ripetuti atti sessuali.
Sul banco degli imputati ci sono un ventunenne di origine egiziana di San Gimignano, assistito dall’avvocato Alessandro Bonasera, e un diciannovenne di Colle di Val d’Elsa, difeso dall’avvocato Leandro Parodi. Con loro un minorenne, anche lui della provincia di Siena. Nel corso dell’udienza tutti sono stati regolarmente avvisati e presenti in aula i rispettivi difensori.
Le aggravanti contestate riguardano sia l’uso di sostanze alcoliche sia il contesto di tempo e di luogo che, secondo gli inquirenti, avrebbe reso difficile per la vittima difendersi o chiedere aiuto. Il quadro probatorio, però, resta in evoluzione: i risultati delle analisi tecniche sui telefoni potrebbero offrire nuovi spunti sia per l’accusa che per la difesa.
Il prossimo appuntamento in aula è fra due mesi. Tutte le parti torneranno davanti al Gip per affrontare, con il supporto delle nuove evidenze, il confronto decisivo sulla ricostruzione dei fatti. Nel frattempo, restano confermate le garanzie previste dall’ordinamento per tutti i soggetti coinvolti, in attesa che il procedimento chiarisca le responsabilità e faccia piena luce su quanto accaduto.
Andrea Bianchi Sugarelli


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