Il sindacato degli infermieri Nursing Up “ha deciso di convocare per domani mattina la propria Consulta Nazionale. Quanto sta accadendo ai nostri infermieri, nelle aziende sanitarie da Nord a Sud, ci spinge a promuovere un confronto immediato con la nostra consulta nazionale di rappresentanza. Viviamo un momento storico delicatissimo, i professionisti, in particolare con i casi più recenti esplosi in Toscana ed Emilia Romagna, all’acme del disagio, hanno deciso di organizzare, nei rispettivi territori manifestazioni di protesta. Un grido di allarme ci accomuna, quello che la politica non può continuare ad ignorare, e che apre la strada ad una possibile nuova stagione calda per gli infermieri italiani”.
Lo annuncia il presidente del Nursing Up Antonio De Palma. “Turni massacranti, riposi che da diritto legittimo si sono trasformati in optional, a causa della grave carenza di personale, violenze consumate nelle corsie quasi ogni giorno – prosegue De Palma -: a tutto questo si aggiunge una emorragia di professionisti verso l’estero che potrebbe diventare insanabile, unita ai numeri allarmanti di dimissioni volontarie che rischiano di far crollare il già fragile castello di sabbia della sanità italiana”.
“Questa mattina – specifica il presidente del Nursing Up- i professionisti dell’Ausl Romagna organizzano una protesta per dire no alle pronte disponibilità per i servizi attivi 24 ore su 24, che rischiano di costringere un infermiere a spostarsi da un territorio all’altro nell’arco della medesima giornata, dopo aver già effettuato già un turno di lavoro. Non certo meno grave è la situazione dei nostri professionisti in Toscana dove, con una carenza di 4mila infermieri, la situazione è da tempo a prova di bomba. Alle Scotte di Siena regna il caos totale. Gli infermieri sono addirittura costretti a saltare i riposi e vivono uno stato di disagio continuo. Per questa ragione domani è previsto, da parte del sindacato, un sit in di protesta davanti ai cancelli dell’ospedale.
La Campania continua a vivere il dramma di strutture vetuste e di fenomeni di violenza che collocano la regione, con 64 nuovi casi da gennaio a oggi, al primo posto per aggressioni ai danni degli operatori sanitari. La politica deve ascoltarci. Domani saranno valutate tutte le azioni da intraprendere”.