Sanità toscana ai vertici nazionali, Siena sale ma non primeggia: il bilancio del Programma Nazionale Esiti 2025

Il Programma Nazionale Esiti 2025, pubblicato da Agenas, offre una delle analisi più complete e aggiornate sulla qualità dell’assistenza ospedaliera e territoriale in Italia

Di Redazione | 10 Dicembre 2025 alle 16:00

Sanità toscana ai vertici nazionali, Siena sale ma non primeggia: il bilancio del Programma Nazionale Esiti 2025

Il Programma Nazionale Esiti 2025, pubblicato da Agenas, offre una delle analisi più complete e aggiornate sulla qualità dell’assistenza ospedaliera e territoriale in Italia, con particolare attenzione quest’anno al bilancio dopo dieci anni dalla nuova normativa che ha imposto standard unici a livello nazionale per qualità, volumi e sicurezza delle cure. In questo scenario, la Toscana si conferma tra le regioni più solide e affidabili, sia nella gestione dei casi ad alta complessità, sia nella capacità di ottenere buoni risultati sugli esiti a breve e lungo termine. La variabilità interna, rispetto ad altre regioni, è contenuta e la provincia di Siena, insieme a quelle di Grosseto, Firenze e Pisa, si mantiene su livelli di qualità generalmente elevati.

Entrando nel dettaglio degli indicatori più rilevanti, uno dei punti di forza della sanità toscana è la tempestività dell’intervento chirurgico per frattura del collo del femore nelle persone con più di 65 anni: sia l’area senese (Le Scotte), sia le zone di Grosseto e Firenze nel 2024 si collocano nella fascia “buona”, mentre Pisa raggiunge valori ancora più elevati. Questo dato riflette una buona organizzazione dei percorsi ortopedici e un’efficace integrazione tra ospedale e territorio. Anche nella gestione dell’infarto miocardico acuto, la mortalità a 30 giorni nelle aree di Siena, Grosseto e Firenze resta su valori contenuti, inferiori alle soglie di allarme individuate dal Pne. Per quanto riguarda la tempestività dell’angioplastica primaria nei pazienti con infarto Stemi, Siena e Grosseto si posizionano sopra la soglia di riferimento nazionale, mentre Firenze mostra un dato più basso, segnalando margini di miglioramento nella variabilità intra-regionale.

Nel campo della chirurgia oncologica, la Toscana si distingue per la concentrazione dei casi di tumore della mammella nei centri ad alto volume, con una copertura che raggiunge il 95% delle pazienti, tra le migliori percentuali in Italia. Tuttavia, per interventi più complessi come le resezioni pancreatiche e la chirurgia del retto permane a livello regionale e nazionale una certa frammentazione: molti pazienti vengono ancora trattati in strutture con bassi volumi, aspetto che la letteratura associa a risultati meno favorevoli. Queste criticità sono più marcate nelle regioni del Sud ma non del tutto assenti anche in Toscana. Per quanto riguarda l’area materno-infantile, la regione mantiene una bassa percentuale di tagli cesarei primari, inferiore al 15% nelle aree di Siena e Pisa, leggermente superiore a Firenze, ma comunque ben distante dai livelli elevati (oltre il 25%) tipici del Sud Italia e vicina alle raccomandazioni dell’Oms. Anche le pratiche di episiotomia continuano a diminuire, mentre i parti vaginali dopo cesareo (Vbac) sono in crescita pur restando lontani dai migliori standard internazionali.

Va segnalato anche il buon posizionamento della Toscana nella chirurgia a bassa complessità: interventi come la colecistectomia laparoscopica sono eseguiti in day surgery o con degenza inferiore ai tre giorni in percentuali elevate, grazie a modelli organizzativi efficienti e orientati alla sicurezza del paziente. Sul fronte dell’assistenza territoriale, la regione mostra tassi di ospedalizzazione evitabile tra i più bassi d’Italia per condizioni come scompenso cardiaco, Bpco e complicanze diabetiche, sebbene il sistema informativo nazionale non consenta ancora una valutazione diretta e completa dei servizi sul territorio.

Guardando più da vicino le performance dell’Azienda ospedaliera universitaria senese (Le Scotte) nel 2024, emerge un quadro di miglioramento rispetto all’anno precedente. Su un totale di 30 indicatori analizzati, metà di questi risultano nella fascia di eccellenza, a cui si aggiungono tre indicatori con valutazioni alte, dieci in fascia media e soltanto due in area critica. Considerando le otto diverse aree cliniche esaminate, la struttura mostra risultati particolarmente positivi in chirurgia generale, dove si posiziona ben oltre la media nazionale. Anche nei settori cardiovascolare, neurologico, muscoloscheletrico, gravidanza e parto, chirurgia oncologica e nefrologia, Le Scotte si distinguono con performance migliori rispetto al panorama italiano; l’unica area in cui i risultati si attestano sui valori medi nazionali è quella dell’apparato respiratorio.

Ma qual è la posizione di Siena rispetto alle eccellenze nazionali? Secondo i dati del Pne 2025, la Azienda ospedaliera universitaria senese (Le Scotte) mostra indicatori di qualità costantemente buoni su tutte le aree, in linea con la media regionale e nazionale, ma non emerge tra le primissime posizioni assolute. Il sistema di valutazione, basato sul treemap che sintetizza 30 indicatori in 8 aree cliniche, individua solo un ristretto gruppo di strutture che ottengono livelli “eccellenti” su tutte le aree e le grandi realtà toscane, inclusa Siena, pur distinguendosi in alcune specialità, non risultano tra queste. Nessuna delle strutture valutate su tutte le 8 aree presenta solo “aree rosse” di grave criticità: Siena si mantiene solidamente su una posizione medio-alta, senza particolari zone d’ombra, ma anche senza punte di eccellenza assoluta secondo i parametri Pne. Questo risultato va interpretato considerando l’alta competitività tra strutture, l’importanza attribuita dai criteri del Pne ai grandi volumi e alle performance omogenee in tutte le specialità, e l’ampiezza dell’offerta clinica richiesta per eccellere su tutti i fronti.

Le principali aree di miglioramento per Siena e per la Toscana riguardano la concentrazione della chirurgia oncologica ad alta complessità, la riduzione della variabilità intra-regionale nell’accesso alle procedure tempo-dipendenti, e una più ampia adozione di tecnologie innovative in modo uniforme nelle diverse realtà ospedaliere. In conclusione, la sanità toscana si conferma tra le più affidabili e solide d’Italia, la provincia di Siena si attesta su un livello di qualità costante e sicuro, ma secondo le attuali valutazioni del Programma nazionale esiti non figura, almeno nel 2024, tra le pochissime eccellenze nazionali assolute che primeggiano in tutte le aree cliniche.

La trasparenza dei dati e la capacità di leggere queste informazioni saranno cruciali per mantenere e migliorare i risultati, in una prospettiva di continuo sviluppo e ulteriore rafforzamento della qualità delle cure.

Andrea Bianchi Sugarelli



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