Cristiano Leone subito dopo essere diventato presidente della Fondazione Santa Maria della Scala ha preso il volo per New York. Un volo per promuovere il suo nuovo libro “Atlas of performing culture” (Rizzoli), ma anche per iniziare subito a cercare contatti di artisti e investitori per il complesso museale senese. “Tutti coloro che ho incontrato sono interessati ad un progetto concreto – afferma -. Sono piccoli passi che stiamo compiendo, ma prima serve mettere le fondamenta. Ho già molte idee e ho già contattato alcuni artisti che ritengo possano essere gli artisti giusti per il rilancio del Santa Maria della Scala. Ma ci tengo a precisare che questo progetto non è il mio progetto ma è un progetto collettivo. Prima di lanciare iniziative serve costruire delle basi. Mi interessano luoghi che hanno ricostruito nel suo essere una rinascita, come il Matadero di Madrid, ex mattatoio riconvertito in spazio culturale, o il Centquatre di Parigi, sede di pompe funebri e oggi un centro polivalente di grande vitalità. Ovvero delle visioni che hanno portato vita dove c’era morte. Per questo desidero proprio riflettere sulle tradizioni del Santa Maria della Scala. Un ospedale è un luogo di sofferenza ma anche un luogo di nascita, e rinascita. Una storia che merita di essere raccontata, per questo – aggiunge – desidero immaginare delle sale dedicate alla storia dell’ospedale e allo stesso tempo liberare i percorsi artistico storico culturali per creare contaminazioni fra antico e contemporaneo, in cui il visitatore possa scoprire la storia dell’ospedale e nello stesso tempo vedere i capolavori che sono presenti all’interno del museo. Ma prima di pensare ai progetti il primo passo da compiere sarà quello di cercare nuovi investitori che possano permettere un rilancio atteso da anni . “E’ la prima necessità – sottolinea-, quindi la prima cosa che faremo è uno statuto che permetta l’ingresso di nuovi soci e nuove risorse, da febbraio ci metteremo a lavoro sulla programmazione”. Leone vanta un curriculum di peso internazionale, ma aldilà delle esperienze lavorative è stato il periodo di formazione a legarlo a Siena. “Non ci sono solamente passato, Siena è stato un momento fondamentale perché qui ho intrapreso il mio dottorato di ricerca. Un momento che ha segnato la mia vita. Posso dire che mi sono formato qui non solo dal punto di vista didattico, ma sono diventato quello che sono adesso”.
Ultime News
Santa Maria della Scala, Leone a New York a caccia di investitori: "Primo passo un nuovo statuto poi la programmazione"
Ospite a Siena Tv nella trasmissione Sette Giorni, Leone parla del futuro del Santa Maria della Scala e del legame con Siena
Di Simona Sassetti | 15 Gennaio 2024 alle 14:00
Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo
Articoli correlati