“Non voglio assolutamente mettere il dubbio la buona fede del Dg, il quale comunque era da tempo informato del progetto. Quello che non è riguardoso da parte sua nei miei confronti è suggerire una mia supposta confusione tra l’iniziativa individuale e la formalità di passaggi a cui non mi sono sottratto.
Avendo ricoperto incarichi pubblici come consigliere comunale, capogruppo e vicepresidente di una commissione consiliare, trovo quanto mai irriverente suggerire mie pretese negligenze nei passaggi formali nella proposta”.
Comincia così la risposta, affidata ad un post sul suo profilo Facebook di Eugenio Neri, dopo le precisazioni dell’Aou Senese in merito alla Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia e al convenzionamento con Ancona.
“Non ho mai forzato la mano, come lascia intendere il DG nel comunicato e ho seguito una via gerarchica nel rispetto delle competenze di Ateneo – prosegue Eugenio Neri -. La proposta è partita quasi un anno fa dall’ateneo marchigiano e io ho dato la mia disponibilità al rettore come professore associato. Il resto sono passaggi che non spettavano a me e che evidentemente hanno sorpreso il Dg.
Per me la questione si chiude qui nel pieno rispetto, seppur critico, delle prerogative di ognuno”.
Qualche ora prima, in un altro post, scriveva ancora:
“Il giorno prima celebriamo un importante obiettivo della chirurgia dei grossi vasi a livello internazionale, il giorno dopo una doccia fredda spegne ogni speranza di rilancio della scuola di specializzazione di cardiochirurgia di Siena di cui mi onoro di essere alla guida.
Con il professor Marco D’Eusanio cardiochirurgo dell’Università delle Marche (al cui meeting internazionale avevamo annunciato il caso dell’arco aortico), eravamo alla vigilia della realizzazione di una scuola di specializzazione congiunta, in cui oltre ad una formazione a 360 gradi di cardiochirurgia, gli specializzandi avrebbero avuto una formazione approfondita nella chirurgia dell’aorta nei suoi aspetti più avanzati. Sarebbe stata la prima in Italia con questa vocazione.
La chirurgia dei grossi vasi, sta assumendo un ruolo centrale nella nostra specialità, grazie anche a tecniche ibride e meno invasiva che da anni Siena e Ancona perseguono. Era una grande opportunità che purtroppo è miseramente abortita in virtù o meglio a causa di un rapporto insolubile con Firenze cui ci lega un vecchia convenzione che non è stato possibile sciogliere. Fino all’ultimo ho cercato di sbloccare, anche politicamente la situazione, ma non c’è stato il coraggio di superare il blocco.
Credo che sia inutile spiegarne i motivi , come è inutile nella nostra città guardare avanti al futuro… basta guardare Firenze e siamo a posto..
Continueremo il nostro lavoro come sempre, con qualche speranza in meno che questo venga riconosciuto e con la delusione di non poter trasmettere alle nuove generazioni (come vorremmo) lo spirito e l’esperienza di anni in questo campo, che ci ha visto anticipatori .
Infine mi scuso pubblicamente con il mio collega e amico Marco D’Eusanio per questo comune sogno infranto: non sono stato all’altezza di onorare un grande progetto”.