“Non ci vogliamo contrapporre al governo ma ci asteniamo perchè riteniamo la riforma della separazione delle carriere pericolosissima per l’assetto costituzionale del paese”. I magistrati senesi hanno scioperato questa mattina per alzare la voce contro il disegno della separazione dei poteri, un’iniziativa fortemente criticata perchè, secondo la magistratura, rischia di alterarne “il sistema dell’autonomia e dell’indipendenza, e compromette il principio della separazione dei poteri, creando le condizioni per un sempre più pervasivo controllo della magistratura da parte del potere esecutivo”.
Una presa di posizione netta che l’Associazione Nazionale Magistrati, sezione di Siena, ha rappresentato attraverso un sit in organizzato dinanzi al tribunale di viale Franci. Giudici e magistrati, rigorosamente in toga, si sono “schierati”, quasi simbolicamente a difesa della giustizia di fronte all’ingresso, e la giudice Ilaria Cornetti, Presidente Sottosezione Siena Associazione Nazionale Magistrati, ha dato voce alla loro protesta, dopo aver sinteticamente elencato i punti di novità del disegno di legge, che prevede la separazione della carriera della magistratura requirente dalla carriera della magistratura giudicante.
“Con questa astensione la magistratura difende, non propri diritti o prerogative, ma beni comuni fondamentali dell’attuale assetto costituzionale, quali l’equilibrio tra i poteri dello Stato, e l’autonomia ed indipendenza della magistratura – è uno dei passaggi letti pubblicamente – beni comuni che costituiscono garanzia di tutela effettiva dei diritti e delle libertà, non solo di tutti i cittadini, ma di tutte le persone. La piena tutela dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni persona richiede, infatti, una magistratura autonoma ed indipendente, libera da qualsiasi condizionamento che non sia quello derivante dalla Costituzione e dalle leggi, sovranazionali e nazionali, secondo il quadro costituzionale che ci è stato consegnato dai padri costituenti”.
“Non vogliamo contrapporci alla politica o al parlamento – ribadisce il giudice Cornetti a margine dell’iniziativa – noi facciamo il nostro lavoro applicando le leggi e la Costituzione, ma sentiamo l’urgenza di far avere ai cittadini una voce di allarme rispetto a una riforma che altera completamente l’assetto costituzionale in termini di autonomia ed indipendenza e separazione dei poteri. Una magistratura meno autonoma e meno indipendente è più debole e impaurita e rischia di non garantire la tutela dei diritti delle persone. Non tuteliamo i nostri privilegi o prerogative, la riforma non modifica le nostre condizioni di lavoro o le nostre ferie” tiene a precisare.
Il tema sarà dibattuto, con anche i favorevoli alla riforma, in alcuni incontri pubblici che saranno proposti a partire da aprile. “Nei prossimi mesi – ancora il giudice Cornetti – stiamo organizzando un’iniziativa con gli addetti ai lavori, cittadinanza, giornalisti, magistrati, professori universitari e avvocati con posizioni diverse, ci saranno i favorevoli e i contrari. Vogliamo informare i cittadini delle questioni sul tavolo e sui diversi pareri”.