“E’ in corso una riflessione profonda sull’offerta formativa senese, con la finalità di governare il fenomeno del calo demografico dovuto alla denatalità e di non subirlo passivamente, ma anche con l’obiettivo di mettersi nelle condizioni di rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie che stiamo registrando soprattutto per la fascia 3-11 mesi”. Così l’assessore all’istruzione del Comune di Siena, Lorenzo Loré, ha risposto durante il Consiglio comunale all’interrogazione della consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico in merito a iscrizioni, gestione e prospettive dei servizi educativi comunali da zero a sei anni.
“Come noto, il Comune di Siena dispone di sette nidi d’infanzia (fascia di età da tre mesi a tre anni) con offerta differenziata (tempo normale/tempo corto), di cinque scuole dell’infanzia (fascia di età da tre a sei anni) e di un Centro Educativo Integrato zero sei (fascia di età da dodici mesi a sei anni), promuovendo di fatto un’offerta scolastica per la fascia da zero a sei anni particolarmente robusta, capace di soddisfare il 35 percento della domanda totale e privilegiando una gestione diretta, con personale educativo/insegnante alle dipendenze del Comune. Ricordo che il Pnrr ha definito l’obiettivo della copertura dei servizi per la prima infanzia pari al 33 percento tra popolazione e posti fruiti. Il Comune di Siena, solo con la propria offerta, senza quindi valutare l’offerta statale e quella privata, raggiunge da tempo l’obiettivo definito dall’Unione Europea”.
“Scendendo nel dettaglio – ha illustrato Loré – questo è il resoconto sui nidi d’infanzia:
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Numero di posti disponibili |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Nuove ammissioni |
165 |
138 |
137 |
137 |
151 |
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Piccoli (3 – 11 mesi) |
60 |
45 |
36 |
60 |
60 |
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Medi (12 – 23 mesi) |
69 |
58 |
69 |
41 |
48 |
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Grandi (24 – 36 mesi) |
36 |
35 |
32 |
36 |
43 |
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(Continuità didattiche) |
118 |
132 |
132 |
139 |
126 |
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TOTALE POSTI DISPONIBILITA’ |
283 |
270 |
269 |
276 |
277 |
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Numero domande presentate |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Piccoli (3 – 11 mesi) |
136 |
104 |
89 |
133 |
89 |
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Medi (12 – 23 mesi) |
102 |
67 |
98 |
80 |
91 |
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Grandi (24 – 36 mesi) |
43 |
35 |
55 |
69 |
95 |
|
(Continuità didattiche) |
118 |
132 |
132 |
139 |
126 |
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TOTALE RICHIESTE |
399 |
338 |
374 |
421 |
401 |
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Numero domande non accolte |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Piccoli (3 – 11 mesi) |
62 |
51 |
30 |
48 |
27 |
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Medi (12 – 23 mesi) |
0 |
1 |
0 |
13 |
0 |
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Grandi (24 – 36 mesi) |
0 |
1 |
1 |
11 |
0 |
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TOTALE DOMANDE NON ACCOLTE |
62 |
53 |
31 |
72 |
27 |
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Ritiri/rinunce |
54 |
15 |
74 |
73 |
97 |
Dai numeri, risulta evidente che l’offerta dei nidi d’infanzia, nonostante Siena presenti un’offerta di nidi molto elevata rispetto alla media nazionale e che l’amministrazione comunale, nel corrente anno scolastico, abbia aperto il Centro educativo integrato zero sei Raggio di Sole, anche nell’ottica di aumentare i posti per i più piccoli, risulta ancora insufficiente rispetto alla domanda. Infatti, non ci sono posti disponibili ‘liberi’ nella fascia di età da tre a undici mesi ‘Gruppo Piccoli’ nei vari nidi comunali, e sono presenti liste di attesa per l’ammissione. Attualmente risultano nove posti vacanti (nelle fasce di età da dodici a ventitré mesi e da ventiquattro a trentasei): un ‘medio al nido Le Biciancole; un ‘medio’ al nido Orso Balù, un ‘medio’ al Centro educativo integrato zerosei Raggio di Sole; un ‘grande’ al nido Albero dei Sogni; un ‘grande’ al Centro educativo integrato zerosei Raggio di Sole; un ‘grande’ al nido Lo Scarabocchio; tre ‘grandi’ al nido Orso Balù. Il maggior numero di posti vacanti si presenta presso il nido Orso Balù, in quanto viene effettuato il solo tempo breve (7.40 – 14)”.
“In merito alle scuole dell’infanzia – ha proseguito l’assessore – i numeri ci rappresentano questa realtà:
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Numero di posti disponibili divisi per età |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Nuove ammissioni |
119 |
151 |
159 |
150 |
157 |
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Continuità didattiche |
230 |
203 |
202 |
205 |
192 |
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Numero di posti disponibili divisi per età |
349 |
354 |
361 |
355 |
349 |
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Numero domande presentate |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Nuove ammissioni |
183 |
159 |
152 |
128 |
153 |
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Continuità didattiche |
230 |
203 |
202 |
205 |
192 |
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Ritiri |
15 |
34 |
24 |
68 |
28 |
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TOTALE |
428 |
396 |
378 |
401 |
373 |
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Nuove ammissioni accolte |
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a.e. 2025/26 |
a.e. 2024/25 |
a.e. 2023/24 |
a.e. 2022/23 |
a.e. 2021/22 |
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Nuove ammissioni |
83 |
128 |
127 |
104 |
127 |
Nell’anno scolastico corrente gli esuberi si sono verificati in due scuole: quattro al Santa Marta (di cui tre hanno scelto un’altra scuola comunale) e tre alla Baldovina Vestri (di cui uno ha scelto un’altra scuola comunale). Non considerando la Raggio di Sole, che non è più scuola dell’infanzia, risultano dieci posti vacanti alla scuola Agnoletti e tre posti vacanti alla scuola Mara Meoni. La maggiore criticità si verifica nella scuola Baldovina Vestri, in quanto risulta essere l’unica scuola nella zona Sud di Siena. Le ammissioni alle scuole dell’infanzia per l’anno educativo 2025/2026 sono state accolte, secondo il Regolamento comunale e in accordo con gli Istituti comprensivi, sulla base del criterio della zonizzazione, senza prevedere l’ammissione dei così detti ‘fuori zona’, così da creare ove possibile classi meno numerose, in considerazione anche dei bambini/e portatori di handicap presenti nelle scuole comunali, e incrementare una didattica ancora più fruibile e personalizzata. La tendenza nel breve periodo è quella mantenere il criterio della zonizzazione ridistribuendo i bambini nelle varie scuole, in modo da avere classi omogenee, soprattutto quanto in presenza di portatori di handicap”.
“E’ in corso, comunque, una riflessione profonda sull’offerta formativa senese – ha evidenziato Loré –, con la finalità di governare il fenomeno del calo demografico dovuto alla denatalità e di non subirlo passivamente, ma anche con l’obiettivo di mettersi nelle condizioni di rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie che stiamo registrando soprattutto per la fascia da tre a undici mesi. Tutto ciò comporterà, da una parte, un impegno economico notevole a carico del bilancio comunale e, dall’altra, un coinvolgimento attivo degli Istituti comprensivi della città. Riguardo a quest’ultimo aspetto, è già stato intrapreso un percorso con le scuole statali sul tema dell’offerta educativa dal punto di vista organizzativo, logistico, amministrativo ma anche didattico, cercando di scambiarsi nuove pratiche. Il tutto partendo dai progetti educativi adottati nei servizi comunali, riconosciuti come un fiore all’occhiello dell’amministrazione, così da condividere metodi e finalità educative e pedagogiche al fine di avere dei servizi omogenei sul territorio che siano sempre più rispondenti alle necessità delle famiglie”.
La consigliera Giulia Mazzarelli (Partito Democratico) ha replicato: “La preoccupazione è quella che in alcune zone della città le scuole dell’infanzia comunali vadano a chiudere. Sono quelle scuole in cui, si sottolineava, gli iscritti provengono in gran parte da fuori zona, con il timore che negli anni si vada a una progressiva chiusura per esaurimento di bambini. Certamente questa scelta ha anche un effetto secondario: quello di avere più bambini nelle scuole statali. Alla base del mio ragionamento c’è il fatto che questo sistema educativo, che è stato creato a partire dagli anni Settanta arrivando all’offerta complessiva attuale di cui fanno parte anche gli istituti privati, era basato su una società profondamente diversa da quella odierna. Da una parte c’è il calo demografico, che non può essere imputato all’amministrazione e che dipende da cause sociologiche ed economiche complesse; ma, se noi da questo elemento traiamo la conclusione di ridurre o depotenziare il sistema complessivo dei servizi, questo non aiuta certo le famiglie nella loro scelta sul fare figli. Quello in cui l’amministrazione può intervenire è nell’andare a colmare le distanze che il sistema scolastico e dei servizi educativi ha con la realtà attuale; ad esempio gli orari, non adeguati alla vita familiare odierna in cui entrambi i genitori lavorano: diventa difficile far coincidere gli orari scolastici con quelli del lavoro. In questa riflessione profonda di cui l’assessore parlava, mi concentrerei su una riorganizzazione complessiva, anche con l’implementazione di nuovi servizi che vadano incontro alle esigenze delle famiglie”.