Nella giornata di oggi a Poggibonsi è andato in scena l’attivo unitario dei delegati Fim-Fiom-Uilm. Dalle 9,30 al Politeama, c’è stata la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori delle aziende toscane della camperistica. Occupazione il primo punto dell’agenda, in un incontro in cui sono state analizzate anche questioni estremamente delicate come la transizione ecologica e l’approvvigionamento delle materie prime hanno rallentato la produzione col rischio di serie ricadute anche sui livelli occupazionali.
Insomma, un settore che potrebbe potenzialmente crescere ma la cui espansione è strozzata dalla scarsità di materiali. Basti pensare ai dati resi noti di APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, relativi alle immatricolazioni di camper nuovi nel periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2021: con oltre 4.800 nuove immatricolazioni, il primo semestre 2021 faceva segnare un aumento del 38,36% nelle immatricolazioni di camper nuovi rispetto al primo semestre del 2020. Il 2020 aveva già fatto registrare un aumento del 7,44% dell’immatricolato di camper nuovi rispetto al 2019.
Anche la produzione italiana di camper ha sorpassato tutti i precedenti record produttivi e si conferma terzo produttore di camper in Europa, dopo Germania e Francia: nel primo semestre dell’anno, l’aumento della produzione di camper in Italia è stato del 75,16% rispetto al primo semestre 2020. A spingere il comparto, oltre la domanda del mercato interno, è – come da tradizione – anche e soprattutto l’export.
In Europa, infatti, nei primi quattro mesi dell’anno, l’aumento medio delle immatricolazioni di camper e caravan è stato addirittura del 45,7%, con la Germania largamente in testa per numero di nuove immatricolazioni.
