Si ubriacano con l’alcol igienizzante, caos in carcere a Siena

Quattro detenuti tra i 26 e i 41 anni accusati di resistenza e incendio: capo d’imputazione da riformulare dopo l’istanza dei difensori

Di Redazione | 7 Ottobre 2025 alle 22:00

Si ubriacano con l’alcol igienizzante, caos in carcere a Siena

Il giudice Simone Spina ha accolto questa mattina l’istanza di modifica del capo di imputazione presentata dalla difesa (i cui avvocati sono Alessandro Betti, Jacopo Meini e Filomena D’Amora del foro di Siena, Stefano Rossi del foro di Massa e Domenico Carello del foro di Catanzaro) nel procedimento che vede coinvolti quattro uomini di età compresa tra i 26 e i 41 anni, originari della Toscana, della Campania e dell’Umbria. La richiesta è stata invece respinta dal vice procuratore onorario Maria Sebaste. A seguito della decisione, il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al Pubblico ministero per la valutazione e la possibile riformulazione dell’imputazione. L’udienza si è svolta senza la presenza degli indagati, tutti attualmente detenuti in diversi istituti penitenziari.

Al centro del procedimento, coordinato dal Pubblico ministero Siro De Flammineis, vi sono i fatti avvenuti il 4 aprile scorso nella Casa Circondariale di Siena. Secondo quanto emerso dalle indagini, i quattro uomini – risultanti esagitati forse per l’assunzione di “grappa e pasticche di imprecisata natura” oltre da alcol contenuto in un liquido igienizzante – avrebbero agito insieme opponendosi con violenza e minaccia agli agenti di polizia penitenziaria intervenuti in cella per sedare una situazione di forte tensione. La contestazione riguarda, in particolare, il danneggiamento e l’incendio dei mobili della cella, cosparsi di sostanze combustibili e dati alle fiamme, con conseguente pericolo di incendio per la struttura e per le persone presenti.

Durante l’intervento degli agenti, uno degli indagati avrebbe minacciato un operatore con un oggetto contundente, impedendo l’accesso nella cella e ostacolando così le operazioni di spegnimento del fuoco. La situazione si è ulteriormente aggravata con la simulazione di un tentativo di impiccamento da parte di due detenuti, episodio che ha richiesto il pronto intervento del personale di sorveglianza e dei sanitari.

Le ipotesi di reato formulate dalla Procura sono resistenza a pubblico ufficiale e incendio aggravato.

Gli atti oggi esaminati dal giudice Spina, e oggetto dell’istanza degli avvocati della difesa, saranno ora sottoposti a nuova valutazione da parte del Pubblico ministero. La prossima udienza sarà fissata quando la Procura avrà eventualmente riformulato i capi di imputazione.



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