Una “manovra” per salvare la società Sielna Spa: è quella che ha chiesto di poter operare la difesa di Igor Bidilo, il magnate kazako proprietario dell’azienda attiva a Siena e non solo nel campo della ristorazione e coinvolto nell’inchiesta “Hidden Partner” che ipotizza reati di corruzione e riciclaggio internazionale. Il legale di Bidilo, l’avvocato Carlo Arnulfo di Roma, ha incontrato gli inquirenti per formalizzare la richiesta per l’intervento economico da parte del suo cliente, intenzionato a salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali di Sielna, che conta 600 dipendenti in tutta Italia oggi a forte rischio. Già affossata dalla crisi Covid e dalle forzate chiusure, la società ha bisogno di liquidità per onorare stipendi, affitti e fornitori. Saldati i primi debiti più urgenti (sono nel complesso quasi 36 milioni), la manovra deve ricevere l’autorizzazione dei giudici, in quanto le quote di Sielna sono in mano ad un amministratore giudiziario e c’è il rischio che i bonifici dell’imprenditore – che ha subito un sequestro preventivo di beni da quasi 10 milioni – vengano bloccati poiché ritenuti provenienti da attività illecite. Una decisione arriverà nei prossimi giorni.
C.C