Il Comune di Siena ha annunciato l’apertura delle candidature per entrare a far parte del neonato Gruppo Volontari della Polizia Locale. L’iniziativa, formalizzata con un avviso pubblico firmato il 4 luglio 2025, nasce con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini nella cura del territorio e nel rafforzamento della sicurezza urbana, attraverso azioni di controllo, dissuasione e prevenzione di comportamenti illeciti.
Possono fare domanda tutti i maggiorenni residenti nel Comune di Siena o nei comuni limitrofi, nonché le Storiche Contrade del Palio e le Associazioni del Terzo Settore iscritte ai registri ufficiali. L’attività, rigorosamente gratuita e priva di fini di lucro, sarà svolta in stretta collaborazione con il personale della Polizia Locale, sotto la responsabilità diretta del Comandante.
Per aderire, è necessario compilare un modulo disponibile presso il Comando della Polizia Locale o sul sito del Comune, allegando curriculum, documento di identità e – se disponibili – attestati utili alla formazione. Le domande vanno inviate entro il 31 luglio 2025, ma saranno accettate anche in seguito, trattandosi di una struttura in continuo ampliamento.
Nonostante il valore simbolico e partecipativo dell’iniziativa, non sono mancate voci critiche. In particolare, il collettivo Siena Pirata ha sollevato forti perplessità sul senso e sui rischi di questa operazione. In un comunicato diffuso dopo la pubblicazione del bando, il gruppo evidenzia come l’avviso stesso confermi i timori espressi già a maggio nel loro comunicato intitolato “Ronde per Siena”.
Secondo Siena Pirata, il problema del limitato presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine è reale e riconosciuto dagli stessi operatori, spesso messi in difficoltà da carenze di organico e di mezzi. Tuttavia, si chiedono se la soluzione possa davvero essere la creazione di gruppi di volontari che svolgano, seppur in affiancamento, funzioni così delicate. La gestione dell’ordine pubblico – affermano – dovrebbe essere affidata esclusivamente a personale formato e retribuito, non a cittadini che operano in modo volontario.
Il gruppo sottolinea che, pur riconoscendo l’importanza del volontariato come forma di partecipazione attiva, ci sono ambiti in cui la buona volontà non può sostituire le competenze professionali. Piuttosto che creare presìdi informali o ibridi, propongono strumenti alternativi come il “controllo di vicinato”, già attivo in molte città italiane: un modello in cui i cittadini collaborano con le Forze dell’Ordine attraverso referenti di zona, segnalando problematiche in modo diretto, ma senza assumersi ruoli operativi di sorveglianza.
Per Siena Pirata, è necessario costruire condizioni favorevoli alla socialità e alla cooperazione tra cittadini e istituzioni, creando fiducia, rapidità nelle segnalazioni e tempestività nella risposta repressiva, piuttosto che demandare funzioni strategiche a figure non professionali. Il timore, nemmeno troppo velato, è che questa scelta possa rappresentare un modo per sopperire alla mancanza di risorse negli enti locali, affidando a volontari compiti che spetterebbero a figure retribuite. “Non vorremmo pensare male, anche se qualche volta ci si azzecca”, commentano, con amara ironia.