Tempo di bilanci, dopo la fine del mandato De Mossi, per Raffaele Ascheri, presidente della Biblioteca Comunale di Siena. Ascheri, scelto dall’ex sindaco nel 2018, ha relazionato sulla gestione dell’ente evidenziando i risultati ottenuti, soprattutto in termini di apertura a nuove voci e personaggi e di iniziative al di fuori delle mura della biblioteca, senza dimenticare le difficoltà affrontate, sia esterne che interne.
“Come qualcuno ricorderà fui nominato dal sindaco De Mossi, non subito, ma tre mesi dopo l’elezione, come presidente pro-tempore” ha esordito Ascheri. “La biblioteca ha due figure apicali, la presidenza e la direzione che si occupa del bilancio che poi passa al vaglio del CDA. La biblioteca comunale è retta da una sorta di diarchia, il presidente e il direttore. In questi cinque anni ci sono stati dei problemi esogeni, il Covid, e problemi endogeni, fra la la ex direttrice, la dottoressa, Annalisa Pezzo, e il cda. La nuova direttrice da febbraio è Sara Centi, scelta interna, non esterna”.
Il bilancio personale di Ascheri: “Per quanto mi riguarda sottolineo tre punti: la biblioteca l’ho resa un luogo aperto, non perché prima non lo fosse, ma prima c’era una fetta di intellettuali locali che non erano mai stati invitati qui a parlare. Questo non era mai successo e per me è un orgoglio, penso allo storico editorialista Sergio Romano del Corriere della Sera che non era mai stato invitato. Nel 2019 ha parlato qui. Ci sono stati altri esempi, è una cosa che mi rende orgoglioso. La sala è stata strapiena molte volte con nomi di assoluto richiamo, come Manzini, Malvaldi, Alessandro Fò. Questa sala è stata veramente aperta a tutti, fuorché alla propaganda politica. Qualche volta c’è stata richiesta da entrambe le parti e questa sala è stata negata. Ci sono state discussioni ma credo che un presidente debba saper dire di no”.
Ancora Ascheri: “Un altro punto da sottolineare è stata l’uscita della biblioteca in luoghi esterni come la Fortezza. C’è orgoglio perché prima non era così e da giugno 2020 fino ad ottobre abbiamo fatto incontri con il Vivifortezza. Adesso non ho avuto contatti. Abbiamo fatto anche delle passeggiate culturali, “Siena nella storia”, in collaborazione con Tirelli, quest’anno ho portato i gruppi delle Contrade a vedere la sala del Risorgimento all’interno del museo civico. Si è cercato di portare l’evento anche fuori dalla biblioteca”.
Le prospettive per il futuro: “Il mio mandato è nelle mani del sindaco, per quanto mi riguarda io do la mia disponibilità a dare continuità al lavoro svolto, ovviamente credo che, in caso di riconferma, sarebbe giusto che si tornasse alla situazione pregressa di Roberto Morrocchi, per cui il presidente riceveva anche qualcosa come riconoscimento economico. Lo dico se dovesse essere per me. L’impegno è gravoso, e non mi sembra giusto, che chi lavora duramente, non sia ripagato” tiene a dire Ascheri, che conclude: “Noi siamo in attesa che il nostro bilancio venga approvato, sennò noi le cifre non le possiamo spendere se non per pagare le bollette, non è stata una cosa che ci ha fatto piacere. Qui non è solo volontariato, si devono mettere delle firme, credo sia giusto dare la giusta mercede”.