48 convalide di sfratto e 18 esecuzioni forzate al mese con una previsione di 216 sfratti con forza pubblica in un anno a Siena, contro i 148 del 2019. Sono questi i numeri che fanno paura in considerazione della nuova difficile stagione con la guerra in Ucraina e i due terribili anni di pandemia. Ecco perché i sindacati hanno deciso di far risuonare forte il campanello d’allarme. Perché quella senese non è certo una situazione isolata. Per questo tutti i sindacati sono stati protagonisti ieri di una mobilitazione e un presidio a Roma, davanti al ministero delle Infrastrutture, per sostenere le proposte unitarie contro sfratti, caro affitti e bollette e a sostegno dell’edilizia pubblica.
“La causa principale è che le persone non riescono a pagare – spiega Andrea Quadri, segretario provinciale Sunia – per le fasce più deboli si dovrebbe aumentare il numero di edifici pubblici da mettere a disposizione, ed aumentare i contributi affitti, rinegoziando i canoni, invogliando infine i proprietari ad accettare la morosità incolpevole. La situazione era già difficile pre pandemia, l’emergenza sanitaria l’ha amplificata ed ora è esplosa col caro bollette”.
Il problema è la ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, le decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, la forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, i rincari dal 60 al 100% delle utenze, e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico.
