Siena: Duomo e complesso museale dell’Opera diventano modello per la sicurezza integrata del patrimonio culturale

Hyper-SPACE, sviluppato dall’Università di Siena, ha concluso la fase di sperimentazione in tema di prevenzione e tutela “invisibile”

Di Redazione | 18 Novembre 2025 alle 10:00

Siena: Duomo e complesso museale dell’Opera diventano modello per la sicurezza integrata del patrimonio culturale

Il complesso monumentale dell’Opera della Metropolitana di Siena si conferma come uno spazio di sperimentazione avanzata per la tutela del patrimonio culturale. Hyper-SPACE, il sistema di monitoraggio sviluppato nei laboratori VISLab dell’Università di Siena, ha concluso la fase sperimentale registrando risultati superiori ai sistemi tradizionali di conteggio, senza produrre alcun impatto estetico o strutturale sugli edifici storici.

Il sistema è ormai operativo nelle principali sedi monumentali dell’Opera – Duomo, Cripta, Battistero e Museo dell’Opera – consentendo una lettura puntuale dei flussi, allarmi automatici in caso di criticità e piena compatibilità con gli standard di tutela architettonica.

A questa fase di ricerca si è affiancata Hyperion, ex spin-off dell’Università di Siena, che ha curato l’ingegnerizzazione e il trasferimento tecnologico del sistema, trasformandolo da prototipo accademico a piattaforma operativa scalabile, pronta per l’adozione in contesti monumentali complessi.

Ciò che rende l’esperienza senese pionieristica non è soltanto la componente tecnologica, ma la struttura istituzionale che la sorregge, grazie a una convenzione stabile e tripartita tra Università di Siena, Opera della Metropolitana di Siena e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Questo modello supera la logica degli interventi “post-evento” e istituisce un presidio permanente di sicurezza preventiva, con ricadute pratiche sulla gestione quotidiana dei siti, sulla programmazione dei flussi e sulla capacità di risposta in emergenza. Una governance integrata rara nel panorama nazionale, che trae origine da una collaborazione a tre unica nel suo genere a livello nazionale e destinata a fare scuola.

La piattaforma che è stata sperimentata non è solo un sistema di conteggio, ma una base digitale che – nel prossimo sviluppo – sarà integrata con altre e rilevanti funzioni: triage delle opere in caso di emergenza, conservazione assistita, monitoraggio di dispositivi di sicurezza, supporto decisionale per operatori museali e Vigili del Fuoco.

L’obiettivo è costruire un unico “ecosistema di tutela” in cui il dato si trasforma in strumento operativo condiviso.

“L’esperienza di Siena – afferma il professor Alessandro Mecocci, responsabile scientifico del VISLab dell’Ateneo senese – dimostra che la sicurezza può diventare patrimonio culturale essa stessa: non un vincolo, ma una forma evoluta di tutela. La collaborazione tra Opera, Università di Siena e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco costituisce un unicum istituzionale, dove ricerca e prevenzione convergono in un modello scalabile e replicabile”.

“Una delle missioni dell’Opera – commenta il professor Giovanni Minnucci, già Rettore dell’Opera – è quella di custodire e conservare il Complesso monumentale senza interromperne la vita. Questo progetto ci permette non solo di proteggerlo, ma di farlo in modo coerente con la storia dei luoghi: senza tornelli, senza ingombri, senza alterazioni. È la prova che si può innovare nel pieno rispetto dell’identità monumentale”.

Il Duomo e il suo complesso museale diventano insomma un caso-studio nazionale: un sistema operativo capace di creare competenze, dati e prassi replicabili. La convergenza stabile tra istituzione culturale, ricerca pubblica e presidio di sicurezza nazionale rappresenta non solo un importante traguardo locale, ma un esempio che pone Siena come modello metodologico per un nuovo standard di gestione del patrimonio culturale italiano.

 



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