Il Siena di Emiliano Montanari è fallito. Il Tribunale di Siena ha dichiarato inammissibile la proposta di concordato preventivo presentata dalla società sportiva Associazione Calcio Robur Siena 1904 srl e ha disposto l’apertura della liquidazione giudiziale nei suoi confronti. La decisione è stata confermata in esclusiva a Radio Siena Tv da fonti interne al Tribunale.
La sentenza è stata pronunciata da una collegiale composta dal presidente Gianmarco Marinai e dai giudici Marianna Serrao e Marta Dell’Unto. La vicenda riguarda una lunga procedura fallimentare che ha visto coinvolti numerosi creditori, tra cui dipendenti, ex tesserati, dirigenti e collaboratori della società, che vantano crediti per compensi e prestazioni lavorative non corrisposte.
La società, che ha militato nel campionato di Serie C nella stagione 2022/2023, aveva presentato domanda di iscrizione al campionato 2023/2024. Tale domanda è stata respinta dalla Figc a causa di gravi carenze patrimoniali, con conseguente esclusione dal torneo. L’esclusione ha comportato lo svincolo automatico di tutti i tesserati, con una perdita stimata di circa 886 mila euro nel valore dei giocatori, oltre alla restituzione degli impianti e delle migliorie realizzate su strutture di terzi.
Il Tribunale ha accertato che la società si trova in uno stato di crisi irreversibile, con un patrimonio praticamente azzerato e incapace di far fronte ai debiti, che ammontano ad almeno 3 milioni di euro. La proposta di concordato avanzata prevedeva il pagamento parziale ai creditori privilegiati e chirografari, con rateizzazione dei versamenti e garanzie fideiussorie generiche.
Tuttavia, la Corte ha rilevato gravi lacune nella documentazione prodotta dalla società. Il commissario giudiziale aveva richiesto più volte bilanci aggiornati, scritture contabili obbligatorie, copie delle fideiussioni e altre informazioni essenziali per valutare la reale situazione finanziaria. I documenti non sono mai stati forniti in forma completa, impedendo al collegio di verificare la veridicità dei dati esposti e la sostenibilità del piano concordatario.
Inoltre, la società non ha dimostrato la capacità né l’impegno vincolante del socio unico a garantire le risorse necessarie per l’attuazione del piano. La fideiussione presentata da un terzo soggetto si è rivelata insufficiente e priva di garanzie concrete, rendendo incerta la copertura dei debiti. Anche la ricostruzione del passivo è stata contestata dai creditori, che hanno evidenziato omissioni e sottostime significative, in particolare riguardo a debiti verso istituti previdenziali, erariali e verso professionisti coinvolti nelle precedenti fasi della procedura.
Il Tribunale ha inoltre sottolineato che la proposta non contempla adeguatamente la figura del liquidatore giudiziale, indispensabile in un concordato liquidatorio, né rileva tutte le spese prededuzionali connesse.
Alla luce di queste criticità, la Corte ha concluso che non sussistono i presupposti giuridici per l’ammissione al concordato preventivo, dichiarandone l’inammissibilità e disponendo l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti della Robur Siena.
È stato nominato giudice delegato il presidente Gianmarco Marinai e curatore della procedura la dottoressa Lara Morgantini, la quale dovrà formalizzare l’accettazione dell’incarico. Al curatore sono stati conferiti ampi poteri di indagine, inclusi l’accesso a banche dati, registri contabili, documentazione fiscale e bancaria, anche relativamente a rapporti ormai estinti, per ricostruire in modo completo la situazione patrimoniale e finanziaria della società.
L’udienza successiva è fissata per il 5 marzo 2026 presso il Tribunale di Siena. I creditori e soggetti terzi che vantano diritti reali o personali su beni in possesso della società sono invitati a presentare domanda di insinuazione secondo le procedure di legge.
La decisione segna una tappa decisiva nella complessa crisi della Robur Siena. Dopo anni di perdite finanziarie e sostegni economici da parte dei soci, la società si trova ora nella fase finale della procedura concorsuale, con un futuro incerto che potrebbe portare alla cessazione definitiva dell’attività sportiva.