Dal 13 ottobre, presso la Galleria Olmastroni in via di città 75 a Siena, in mostra la rassegna “Io materia” con le opere d’arte di Siria Mazzetti.
La mostra durerà fino al primo novembre con orario 10:00-18:00 venerdì sabato e domenica, 14:30-18:30 negli altri giorni. Sabato 14 sarà fatta una piccola inaugurazione, con l’artista presente in galleria il 13-14-15.
Siria Mazzetti porta avanti la sua visione di arte anche nelle più piccole cose, cura il suo giardino realizzando oasi di piante grasse, resuscita vecchie anfore e le fa emergere dal terreno. Usa come decorazioni conchiglie, stelle marine e sassi levigati dai fiumi. Con elementi di pittura e di decoupage spuntano fuori tavoli dipinti con estro e resi unici grazie alla sua immaginazione.
All’artista piace tutto quello che è materico, non si limita solo a pitturare i quadri, sarebbe riduttivo. Non manca mai una base di gesso spatolato per rendere il quadro tridimensionale, l’utilizzo di carta ritagliata, cerniere, reti e altri materiali di recupero. La sua pittura si mescola con il collage e il mosaico rendendo il suo stile ben riconoscibile.
La sua arte è terapeutica: con essa si esprime e riempie il suo mondo. Un nuovo modo di comunicare per lei, anche se la parlantina non le manca. Siria Mazzetti aveva messo da parte la sua parte artistica che adesso torna fuori più forte che mai, forte e tenace come lei. I tantissimi quadri della mostra saranno divisi in 3 stanze tematiche.
La prima stanza è dedicata alle varie ansie che hanno caratterizzato il periodo storico praticamente coincidente al suo ritorno alla pittura, ovvero la pandemia. Il visitatore potrà cogliere le mille sfaccettature che l’artista prova nel suo essere donna che si fondono con vissuti letti nelle cronache o toccati con mano.
Nella seconda stanza ci sono tante figure in contesti diversi ma accomunate dalla necessità di affrontare le difficoltà insieme. Le figure che ha rappresentato non hanno genere, né età, né tanto meno etnia, racconto persone nella loro globalità nel loro essere animali sociali bisognosi di contatti, accomunati da angosce e desideri universali.
Nella parte finale del percorso ci sono opere dove la sperimentazione si spinge ancora oltre con i materiali di recupero come pezzi di finestre, scarti di metalli lavorati e molti altri. Le tecniche sono tante, doratura, gesso, acrilico liquido e collage.