“Nonostante la presenza di settori di eccellenza, Siena si sta impoverendo”. È questo il messaggio lanciato dalla Fiom Cgil di Siena, rappresentata dalla segretaria locale Daniela Miniero che, numeri alla mano, denuncia una situazione lavorativa ed economica sempre più critica e insostenibile per la classe lavoratrice della provincia.
La città, spiega Miniero, pur vantando realtà produttive di valore, è prigioniera di un modello industriale superato, non più capace di tenere insieme diritti, occupazione e tenuta economica. “Serve una revisione profonda del sistema – afferma – perché così non si regge più: i lavoratori non ce la fanno, Siena sta scivolando verso una crisi strutturale”.
A confermarlo sono i dati sulla cassa integrazione: nel 2024 sono state autorizzate 7.349.641 ore, un aumento del 94% rispetto al 2023. E il primo trimestre del 2025 mostra un’ulteriore impennata. Un segnale chiaro della difficoltà di molte aziende, che spesso preferiscono il ricorso agli ammortizzatori sociali invece di investire in innovazione, formazione e stabilizzazione.
In parallelo, cresce la precarietà: nel 2024 ben il 92% dei nuovi contratti era a termine. Nel 2023, su 70.500 contratti siglati, solo 5.600 erano a tempo indeterminato. Una tendenza che colpisce soprattutto i giovani, sempre più scoraggiati da un mercato del lavoro che non offre prospettive.
Il quadro è aggravato da un’inflazione che, a Siena, ha raggiunto il 3%, rendendo la città la seconda più cara d’Italia. La spesa pro capite è aumentata di 663 euro nel solo 2024, mentre l’affitto incide in media per un terzo sul reddito degli inquilini. Si registra inoltre un incremento del 3,5% dell’impoverimento generale della popolazione e un +13% del rischio di cadere sotto la soglia di povertà assoluta.
“La forbice si allarga – denuncia Miniero – mentre gli utili crescono, i lavoratori si impoveriscono.”
Di fronte a questi dati, la Fiom Cgil lancia un appello: “È urgente aprire un tavolo di confronto serio e costruttivo con le organizzazioni datoriali, le istituzioni e le parti sociali del territorio. Non c’è più tempo. Dobbiamo lavorare insieme per costruire un nuovo modello produttivo e garantire diritti, stabilità e futuro alle lavoratrici e ai lavoratori senesi. I diritti – lo ricordiamo – non passano mai di moda”.
In questo contesto, la Fiom Cgil di Siena sottolinea anche l’importanza della mobilitazione in corso per il referendum sul lavoro, promosso dalla CGIL nazionale