Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del PD Siena, che analizza il tema della pressione fiscale sul territorio senese. Il testo si basa sui dati emersi da un recente dossier della Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA), mettendo in evidenza criticità e spunti di riflessione sull’operato dell’attuale Amministrazione comunale:
“Dall’ultimo dossier della Confederazione Nazionale dell’Artigianato emerge che, seppur in una posizione relativamente più favorevole rispetto alla media nazionale, il territorio senese resta inserito in un contesto di pressione fiscale elevata. Lo studio CNA mette in evidenza come un Total tax rate del 51% resta “forte” e che le differenze territoriali derivino soprattutto da addizionali locali, IMU sugli immobili strumentali e Tari.
Dati incontrovertibili che, uniti alla lettura dei dati di bilancio, fanno bene comprendere che il livello di tassazione della nostra città non sembra suscitare molto interesse da parte dell’attuale Amministrazione.
Eppure spazio d’intervento ci sarebbe, come segnalato dai nostri consiglieri comunali in più occasioni: basti pensare che dal consuntivo 2024 emergono, solo per fare un esempio, 8,6 milioni di euro di residui che sono stati “stralciati”. Per la quasi totalità si tratta di tributi, servizi a domanda individuale (mense, asili, scuolabus) e multe andate in prescrizione (dopo 5 anni).
Insomma, mentre i dati ci dicono che la città è una delle più care d’Italia, il governo locale mostra nei dati di Bilancio l’assenza di ogni programmazione e, ancor di più, di ogni visione del futuro, potendo invece ben praticare un nuovo approccio fiscale, sfruttando una migliore organizzazione della “macchina” comunale che consentirebbe la riduzione di tributi e tariffe comunali per famiglie e imprese locali, come giustamente viene richiesto. È l’ennesima brutta sorpresa per i cittadini, da chi per anni si è professato il più amico della libertà d’impresa e si trasforma, una volta al governo, nel più affamato sostenitore dell’accumulo di risorse. Una delle tante ipocrisie della destra italiana.”