Si aprirà lunedì 24 novembre davanti alla Corte d’Assise di Siena il processo a carico di Fernando Porras Baloy, il 27enne colombiano accusato dell’omicidio volontario aggravato di Ana Yuleisy Manyoma. L’imputato comparirà personalmente in aula per rispondere dell’accusa di aver ucciso la giovane fidanzata con un colpo di fucile alla testa il 10 agosto 2024.
La famiglia di Yuleisy, assistita dagli avvocati Michele Bellandi e Vincenzo Di Benedetto, ha chiesto massima riservatezza per il momento di profondo dolore che si appresta a vivere nelle aule giudiziarie. Tuttavia, è probabile che lunedì mattina, davanti al Palazzo di giustizia in viale Franci, familiari e amici possano dare vita a un flash mob per testimoniare pubblicamente la loro richiesta di verità e giustizia.
Alla vigilia dell’udienza, i legali della famiglia Manyoma non vogliono entrare nel cuore del procedimento, ma evidenziano: “Il processo per la morte di Yuleisy si apre nel dolore profondo della sua famiglia, che chiede solo verità e giustizia. Yuleisy era una giovane donna piena di vita, strappata ai suoi affetti in modo inaccettabile. Nel rispetto del processo in corso, al momento, non entreremo nel merito delle prove o delle contestazioni che saranno discusse in udienza. Oggi vogliamo solo ribadire la vicinanza alla famiglia, il ricordo di Yuleisy, e l’impegno a far sì che la giustizia possa fare il suo corso, nella piena tutela della vittima e dei suoi diritti. La sua storia ci ricorda quanto la violenza di genere resti una ferita aperta nel nostro Paese e quanto sia urgente rafforzare prevenzione e protezione. Oggi rinnoviamo l’impegno a non dimenticare Yuleisy e tutte le donne che non hanno potuto salvarsi”.
La vicenda giudiziaria è complessa e ha visto un acceso confronto anche sulle misure cautelari: dopo un periodo di custodia in carcere, Porras Baloy era stato posto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Una decisione che aveva suscitato la pronta reazione della Procura di Siena e della difesa della famiglia Manyoma, che a settembre avevano impugnato il provvedimento dinanzi al Tribunale del Riesame di Firenze.
Ora l’attenzione si concentra sul procedimento principale: lunedì mattina, nella Corte d’Assise di Siena, si aprirà ufficialmente il processo per omicidio volontario aggravato. L’udienza sarà un passaggio fondamentale per chiarire la dinamica dei fatti e accertare ogni responsabilità, nella tutela dei diritti della vittima e della sua famiglia.