Siena, Ministro Bernini contestata dai Pro Pal

"Per quanto mi riguarda è folclore, io ho un grande rispetto per la libertà di manifestazione" ha detto il Ministro Bernini

Di Cristian Lamorte | 7 Ottobre 2025 alle 18:54

Ministra Bernini su contestazione ‘E’ folclore” – “Per quanto mi riguarda è folclore, io ho un grande rispetto per la libertà di manifestazione e di espressione del pensiero e l’ho sempre garantita e tutelata all’interno dell’università con un unico limite, un unico limite invalicabile, no alla violenza“.

Così la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini parlando con i giornalisti a Siena in riferimento alle contestazioni ricevute da una ventina di studenti pro Palestina.

“Queste non sono interlocuzioni, ho chiesto loro, lo avete visto, se volevano venire a conoscere gli studenti palestinesi e mi hanno urlato Bernini vaffanculo” ha aggiunto la Ministra che ha poi sottolineato: “Io suggerirei loro di fare meno slogan e di dare più supporto ai loro studenti palestinesi che in questo momento si trovano in una città bellissima, in un luogo dove potranno continuare a lavorare e a studiare in attesa di poter ritornare e ricostruire perché è l’unico modo per portare la pace e ricostruire insieme“.

“Lo ripeto, le manifestazioni sono legittime finché non sono violente, ma non salvano vite, noi in questo momento, come Governo italiano, vogliamo salvare vite” ha ribadito Bernini evidenziando: “Non sono questi slogan che salvano le vite: il governo, per il mio tramite, mercoledì scorso è andato ad Assan a prendere 39 studenti, i primi 39 studenti del primo corridoio umanitario universitario mai aperto in Europa e non ho notizia che altrove sia stato aperto”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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