Siena, moglie e figlio minore vittime di violenze in casa: trentenne a giudizio

L’uomo, originario dell’Est Europa, è accusato di ripetuti maltrattamenti e minacce tra le mura domestiche in un appartamento di viale Mameli

Di Redazione | 20 Novembre 2025 alle 17:45

Siena, moglie e figlio minore vittime di violenze in casa: trentenne a giudizio

Si è svolta questa mattina presso il Tribunale di Siena la prima udienza preliminare di un delicato caso di presunti maltrattamenti in famiglia che vede imputato un trentenne straniero, accusato di aver sottoposto la moglie convivente e il figlio minore, nato nel 2016, a ripetute vessazioni e atti di violenza in una abitazione in via Mameli, tra giugno 2022 e luglio 2023.

Il procedimento, seguito dal Sostituto procuratore dottor Siro De Flammineis, si basa su una serie di episodi che, secondo l’accusa, avrebbero reso dolorosa e oppressiva la vita domestica. Gli atti contestati comprendono episodi di controllo ossessivo del cellulare della moglie, aggressioni fisiche accompagnate da minacce – tra cui l’espressione “Ti ammazzo” –, e ripetute umiliazioni, anche in presenza del figlio minore. Tra i fatti più gravi figurano una presunta aggressione durante la quale la donna sarebbe stata colpita al volto dopo essere stata afferrata per il collo, e un episodio in cui, dopo una lite per motivi di gelosia, la moglie sarebbe stata schiaffeggiata e cacciata di casa, davanti al bambino.

Nel corso dell’udienza odierna, presieduta dal dottor Fabio Frangini insieme ai giudici Alessandro Maria Solivetti Flacchi e Simone Spina, è stato ascoltato come teste un sottufficiale di polizia, intervenuto una sera di luglio 2023 in viale Mameli a seguito dell’ennesima lite. Il poliziotto ha riferito in aula che, all’arrivo della volante, la donna si trovava in strada dopo essere stata allontanata dall’abitazione dal marito; ha inoltre precisato che la donna lamentava motivi di gelosia come causa della discussione, dichiarando di essere stata colpita: “L’uomo si rifiutava di farla rientrare e aveva nascosto le chiavi della macchina”, ha dichiarato il teste. La donna, pur non presentando segni visibili di violenza, se n’è andata. In quei momenti il figlio minore si trovava dalla nonna materna.

All’udienza hanno preso parte gli avvocati Alessandro Betti e Giulia Salvini, difensori dell’imputato. In esito alle questioni preliminari, il presidente del collegio ha disposto il rinvio della trattazione al prossimo 5 febbraio 2026, data in cui si aprirà la fase dibattimentale con l’audizione della persona offesa e della madre.
La Procura contesta il reato di maltrattamenti in famiglia aggravato dalla presenza di minori e dalla reiterazione delle condotte. Il processo dovrà ora accertare le responsabilità e ricostruire la dinamica degli eventi, anche alla luce delle testimonianze e delle prove raccolte.



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