Nel Palazzo Pubblico di Siena, gli studiosi e agli appassionati d’arte hanno da qualche giorno l’opportunità unica di ammirare una splendida figura di Santo domenicano, solitamente occultata dalle canne dell’organo di Palazzo e riconducibile al programma decorativo della Cappella dei Signori portato avanti dal maestro senese Taddeo di Bartolo tra il 1406 e il 1407.
In buono stato di conservazione, l’iconica immagine è visibile nell’ambito degli interventi annuali programmati nel piano di manutenzione e restauro delle opere d’arte del Museo Civico, fra le quali rientra un importante intervento sull’organo di Palazzo Pubblico.
La costruzione dello strumento – eccezionalmente importante per i contributi che fornisce all’organologia rinascimentale, collocato sotto la volta dell’arco divisorio tra la Cappella dei Signori e la sala del Mappamondo, deliberata dal Consiglio il 19 luglio 1519 – si deve a Giovanni, figlio di Maestro Antonio di Gregorio “Piffero”, l’ornamento ligneo a Giovanni di Pietro detto “Castelnuovo” e la pittura sul frontale con la Lupa senese a Ghino d’Antonio. Condotto a circa 40 anni dall’ultimo restauro, l’intervento attualmente in corso prevede sia una manutenzione straordinaria dello strumento, uno dei più antichi e conservati d’Europa, affidata al maestro Riccardo Lorenzini, specialista nella conservazione e restauro di organi storici, sia il restauro del frontale dipinto, non interessato dal precedente intervento, che sarà condotto dalla restauratrice Monica Mancini.
L’intervento, ha avuto avvio con lo smontaggio dell’organo effettuato lo scorso 27 settembre e si concluderà a marzo 2022.