Primo passo concreto per il futuro urbanistico di Siena. Nel pomeriggio di ieri, la Commissione Assetto e Territorio, presieduta da Francesca Borghi, ha inaugurato il ciclo di tre incontri pubblici per illustrare strategie e linee guida che porteranno poi nel merito delle questioni sul nuovo Piano Strutturale del Comune. Un confronto atteso, di natura esplorativa e generale, che ha chiamato a raccolta tecnici e amministratori, con la presenza dell’ingegnere Paolo Giuliani, titolare della Direzione Territorio e coordinatore del progetto, l’architetto comunale Marco Vannocci e l’architetto Gianni Neri, chiamato a supportare il gruppo di lavoro.
La riunione, durata circa due ore, ha chiarito fin da subito la portata dell’impegno: il nuovo Piano Strutturale non è uno strumento operativo, ma la cornice strategica che guiderà le scelte urbanistiche per i prossimi decenni. Un lavoro che parte da una “visione politico-culturale, tecnica e amministrativa”, come recitano le slide proiettate durante l’incontro, e che si muove lungo i binari tracciati dal Piano di Indirizzo Territoriale e dal Piano Paesaggistico Regionale, valorizzando conoscenze storiche, contributi partecipativi e le varianti normative maturate nel tempo. Un ruolo primario lo avrà pure la Regione che dovrà approvare il Piano.
Progetto in team
“Il progetto è stato elaborato senza affidarlo a un singolo progettista, ma lavorando in team. L’incontro ha carattere divulgativo: serve a raccontare il lavoro svolto finora”, ha spiegato l’ingegner Giuliani, sottolineando la dimensione corale del percorso. “I vincoli ci sono, naturalmente: abbiamo seguito l’iter previsto dalla Regione, proprio per questo abbiamo voluto realizzare un progetto concretamente attuabile. Tuttavia, la nostra parola d’ordine è ‘coraggio’. Ci vuole coraggio per affrontare quello che oggi sembra difficile, ma che in passato è stato fatto, come i parcheggi interrati”. Tra le idee che puntano in alto, Giuliani ha rilanciato il progetto del Parco Urbano, da Piazza della Posta a Piazza Gramsci, passando per la Lizza coinvolgendo stadio, fortezza e la zona di Pescaia dove è il parcheggio comunale: “È un progetto già esistente, e rappresenta una scelta audace. I limiti ci sono, soprattutto di natura economica. Il parcheggio dello stadio è ritenuto fondamentale”.
Un confronto che ha preso le mosse proprio dalla “idea di città” alla base del Piano: sostenibilità ambientale, qualità dell’abitare, spazi pubblici, rigenerazione urbana, tessuto storico da valorizzare, innovazione e attenzione ai mutamenti sociali e demografici. Argomenti che saranno approfonditi nei prossimi due incontri, dedicati rispettivamente a strategie e sviluppo sostenibile, e infine ai temi della mobilità, del turismo e degli insediamenti.
Basi solide e idee di indirizzo
Siena parte da basi solide, come ha ricordato l’architetto Marco Vannocci: “Siena ha la fortuna di disporre di un vecchio piano strutturale molto esaustivo e ben realizzato; il perimetro del Comune di Siena è ben definito. Le strategie individuate rappresentano una buona base di lavoro e avranno una durata di 10-15 anni. Sono state presentate anche proposte da parte di privati e associazioni, ma questo non è ancora il Piano Operativo. Stiamo svolgendo anche degli incontri con la Regione Toscana”.
Ad emergere, già in questa fase generale, alcune linee di indirizzo: centralità della transizione ecologica, attenzione agli aspetti produttivi e culturali – dalla ricerca scientifica alle istituzioni musicali, fino al settore viti-vinicolo e all’artigianato artistico – e la volontà di una città policentrica, capace di recuperare e innovare il proprio tessuto storico e sociale. Non solo piani e regole, ma anche orgoglio e identità. “Sono molto contento di lavorare a questo piano: per chi, come me, è di Siena, è un vero motivo di orgoglio. Far parte di un gruppo di lavoro così importante è un onore e ci spinge a dare il massimo. Il sogno è quello di realizzare qualcosa che possa soddisfare tutti. Entrare nel merito del Piano ci permette di avvicinarci ai problemi e alle soluzioni”, ha commentato l’architetto Gianni Neri.
Coraggio per il futuro
“Il ‘piano Piccinato’ del 1956 era innovativo; quello di Secchi, tra il 1990 e il 1996, fu un modello che molti comuni della provincia presero ad esempio. Anche il nostro Piano vuole seguire una linea di sviluppo. Siena è una città che può guardare al futuro, innovarsi e avere il coraggio di osare. La comunità oggi è cresciuta. Stiamo pensando a uno studio sull’edificazione che mantenga le necessarie garanzie di tutela, ma che consenta anche di vivere la contemporaneità. Servono schedature, attenzione al centro storico, uno studio approfondito delle diverse situazioni” ha ribadito l’architetto Neri il quale ha poi insistito sulla necessità di recuperare “idee e studi sviluppati nel tempo”, citando come esempi storici gli elaborati di Aalto per la Fortezza e De Carlo sulla metropolitana di superficie, oltre agli studi su Camollia e i progetti per Piazza della Posta. “Anche lo stadio rappresenta un altro tema importante. È fondamentale quindi recuperare stimoli, idee, spirito e motivazione per il Piano Strutturale”.
Proposte innovative
Tra le proposte innovative, trova spazio l’idea di un nuovo centro per la convegnistica e la concertistica, in collaborazione con istituzioni di eccellenza come l’Istituto Franci, Siena Jazz e l’Accademia Chigiana. “La convegnistica è fondamentale e potrebbe generare occupazione e nuove strategie per il futuro”, ha sottolineato Neri, che fra le priorità cita anche la valorizzazione delle Contrade attraverso musei e percorsi condivisi, e il riuso di spazi oggi sottoutilizzati come quelli in viale Toselli.
Il percorso, insomma, è solo all’inizio. Ma l’approccio emerso dalla Commissione è chiaro: unire competenza tecnica, memoria storica e visione strategica per ridisegnare la città, nel solco della sua tradizione e con lo sguardo rivolto al futuro. Il percorso politico di approvazione, tra confronti e suggerimenti, è iniziato.
(In foto da sinistra: Neri, Giuliani, Borghi, Vannocci e Pellati)
Andrea Bianchi Sugarelli