Tra i nodi della città da affrontare urgentemente dall’Amministrazione Comunale sicuramente c’è quello legato al PalaEstra.
Era il 3 gennaio 2022 quando il Palasport di Viale Sclavo è passato ufficialmente sotto il controllo del Comune di Siena con il compito di investire oltre un milione di euro per riqualificare, adeguare ed efficientare uno dei luoghi simbolo per lo sport senese, oggi casa del grande volley con la Emma Villas Siena e del memorabile basket con la Mens Sana Basketball.
Al centro della preoccupazione da parte delle due società sportive, che tra meno di un mese saranno alle prese con la consueta preparazione pre-campionato, c’è proprio la questione scottante degli interventi da realizzare alla struttura. La doccia gelata infatti è arrivata quando il Comune ha reso nota la volontà di mettere in moto la macchina operativa e iniziare, quanto prima, con i lavori al PalaEstra opportuni; azioni che, visto il periodo estivo e visti i tempi burocratici necessari, slitterebbero almeno a settembre, fase cruciale e iniziale di tutte le stagioni agonistiche. Una ipotetica grana che condizionerebbe le due società almeno per qualche mese e che potrebbe obbligare a trasferire altrove i gruppi a lavoro. Per adesso però nulla è certo, perché sia il Sindaco Nicoletta Fabio sia l’Assessore allo Sport Lorenzo Lorè sono fuori città.
Tutto o quasi verrà stabilito la settimana prossima, quando la Prima Cittadina senese incontrerà i vertici delle due società per trovare soluzioni costruttive nel rispetto delle regole e della sicurezza di un impianto di quasi 50 anni. Una via d’uscita meno indolore per le attività sportive sarebbe quella di ottenere una deroga per l’agibilità dal Comune per la stagione sportiva 2023/24 e la calendarizzazione dei lavori alla fine della primavera prossima, così da non intaccare i campionati agonistici. Qualcosa di più certo uscirà fuori quindi la prossima settimana al termine della tanto attesa interlocuzione tra Nicoletta Fabio e le due società, anche per capire di quali lavori esatti necessita la struttura e se, qualora venisse attivata la macchina burocratica degli interventi, possano essere compatibili con le attività senza che i gruppi delle società coinvolte debbano lasciare l’impianto.
