Siena, Paolo Neri e il nome "inflazionato" del nonno Achille Sclavo

Intervista all'ex docente dell'Università di Siena che interviene anche sull'argomento Biotecnopolo: "Non si capisce che progetto ci sia dietro"

Di Redazione | 5 Ottobre 2023 alle 8:50

“Se ne parla troppo e senza avere ben chiaro quale sia il progetto che c’è dietro, termini che vengono usati come icone da propaganda”.

Parla così Palo Neri ex docente dell’università di Siena e nipote di Achille Sclavo, dell’abuso di termini quali “biotecnopolo” o “distretto delle scienze della vita” e del nome e fama della famiglia Sclavo. La corsa verso la scienza ha portato inevitabilmente a tirare in ballo la figura di Sclavo e del suo Istituto, una vera istituzione per la città del Palio.

“Delle cose che ha fatto Achille Sclavo, la fondazione del suo istituto è la cosa che lo riguarda meno. La storia dell’Istituto nasce dopo la sua morte, nel 1930. Fu il mio babbo che fece lo sviluppo con i sieri antitossici che venivano usati per i soldati feriti prima che venissero fuori gli antibiotici”.
E sul distretto delle scienze della vita Paolo Neri smonta i sogni ai quali ci siamo appassionati.

“C’è una parola molto più semplice da usare piuttosto che distretto delle scienze della vita che non vuol dire niente. Quella parola è biologia. Una scienza che ha molti aspetti e solo alcuni possono produrre sviluppo e occupazione. Stessa cosa è il Biotecnopolo, non si sa quale sia il progetto che ci sta dietro o quale sia il percorso di sviluppo”.

Quindi usare certi termini o il nome di Achille Scalvo, ha poco senso secondo Lei?

“Sono usati come icone e hanno il sapore di pura propaganda più che di scienza come a volte succede con il nome di Sabin”.

Lei ha scritto un libro su suo nonno e anche uno su Sabin: “La guerra dei Vaccini”.

“ Ho fatto molte ricerche su Sabin insieme a Paolo Leoncini con cui ho scritto il libro. Fasullo è che Sabin abbia donati i vaccini a tutti i bambini del mondo, così come è fasullo che Sabin avesse scelto l’Istituto Sclavo per produrre i suoi vaccini. E’ il contrario. Fu Sclavo che scelse il vaccino di Sabin nel momento in cui Sabin non riusciva a farlo produrre da nessuna parte. Sono solo narrazioni che nulla hanno di scientifico. Come nipote mi sento anche in dovere di contrastare l’abuso del nome di Achille Sclavo”.



Articoli correlati