Siena, presidio di fronte alla Pam per Fabio Giomi: in centinaia per il cassiere licenziato con il test del carrello

Lavoratori da tutta la Toscana, sindacati e cittadini in solidarietà a Giomi. Testimonianze, paura nei punti vendita e l’allarme della Cgil: “Se passa questo metodo, può farlo chiunque”.

Di Simona Sassetti | 29 Novembre 2025 alle 14:00

Tantissime le persone che questa mattina si sono radunate di fronte a Porta Siena, il centro commerciale in cui si trova la Pam, dove è stato licenziato in tronco Fabio Giomi, 62 anni, accusato di non essersi accorto di articoli nascosti nel carrello della spesa da un ispettore che si era finto cliente. Il presidio ha richiamato lavoratrici e lavoratori da tutta la Toscana, cittadini, delegazioni sindacali e amministratori locali. Un’ondata di solidarietà che ha trasformato il caso Giomi in un simbolo nazionale.

La prima voce del presidio è proprio la sua, quella di colui che per tredici anni ha attraversato quella porta ogni giorno. “Essere qui davanti al posto dove ho lavorato così a lungo provoca sentimenti contrastanti. Ma dentro di me sento la possibilità di far valere le mie ragioni – afferma Giomi –. Ho fiducia nel futuro”. Sulla nota diffusa da Pam aggiunge: “L’ho letta. Non posso commentarla, non posso accettarla”. E poi il ringraziamento alla Cgil: “Mi ha permesso di non sentirmi solo in tutto questo”.

Tra le persone arrivate questa mattina a Siena anche Silvia Sarno, lavoratrice del punto vendita Pam di Campi Bisenzio, che racconta una realtà identica. “Sono qui perché è tutto parte dello stesso metodo aziendale: togliersi di torno le persone che ritengono scomode, più anziane, con diritti che non riescono a gestire. Delegati sindacali, persone con la 104, chi deve assentarsi”. Sarno racconta che il test del carrello è arrivato anche nel loro punto vendita. “Certo che sono venuti anche da noi. Hanno poi smesso perché hanno deciso che Campi Bisenzio sarebbe stato chiuso, quindi non conveniva più. Ma il test l’hanno fatto anche lì”.  E la paura corre in tutti i punti vendita: “Sono in contatto con i Pam di Prato, Pistoia, Firenze. C’è ansia ovunque. Nessuno sa cosa possono tirare fuori. L’azienda è diventata innovativa, ma nelle persecuzioni verso i lavoratori. Nelle ultime settimane c’è gente che si mette in malattia per lo stress”.

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, va al cuore del problema: “Il mondo del lavoro è sotto attacco da decenni, da quando si è fatto passare l’idea che il lavoro potesse essere frammentato, sottopagato, sfruttato. Si arriva così a casi come quello di Siena. Il Jobs Act ha aperto la strada a un’idea del lavoro che toglie diritti e dignità. Oggi siamo in un Paese in cui con l’inganno si licenziano le persone, e qualcuno trova che sia normale. Vent’anni fa un licenziamento così sarebbe stato impensabile”.  Rossi lancia poi un avvertimento: “Se lo ha fatto Pam, perché domani non dovrebbe farlo un’altra catena? O un’altra grande azienda del commercio? Noi non lo permetteremo: saremo nelle piazze sempre di più”.  E si rivolge anche ai giovani: “Chi lavora merita un futuro migliore. Se lasciamo che queste pratiche diventino la norma, stiamo consegnando ai nostri giovani un mondo peggiore”.

Questa sera, alle 21, Fabio Giomi sarà ospite del programma “Sette Giorni”, in onda su Siena TV, dove ripercorrerà l’intera vicenda insieme a Mariano Di Gioia, Segretario Generale Filcams Cgil Siena.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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