Lavoro di squadra e formazione per combattere la violenza di genere. E’ quanto emerso dal progetto di ricerca Pangea condotto durante il periodo pandemico proprio sul tema della violenza di genere. Di fronte ad aumento di casi e ad una resilienza alle violenze condotte perlopiù tra le mura domestiche, a far emergere le peculiarità della ricerca è stato il congresso finale del progetto di Regione Toscana, Università di Siena, Aou Senese e Azienda Usl Toscana sudest.
“C’è un incremento dell’efferatezza di alcuni casi emersi nelle cronache, anche tra quelli che non affiorano e restano nel silenzio di un pronto soccorso o di un centro antiviolenza – spiega Vittoria Doretti, inventore del Codice Rosa – serve anche a noi una preparazione adeguata per fronteggiare le nuove forme, noi che non siamo nativi digitali”.
“La pandemia ha acuito alcune problematiche, la convivenza obbligata ha reso più difficile la gestione di determinate dinamiche familiari – aggiunge Giovanni Bova, direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale le Scotte di Siena – noi siamo uno degli anelli della catena multidisciplinare, la porta dell’ospedale e intercettiamo, al pari delle varie patologie, chi è stata vittima una violenza di genere”
“Dal focus – rimarca la criminologa Anna Coluccia – emerge in maniera chiara come la formazione va condivisa in modo interdisciplinare, tra forze dell’ordine magistrati, medici, infermieri, tutto il mondo della sanità”
