Siena, riaperta la strada di Terrensano Belcaro

Oggi finalmente si può riaprire alla circolazione tutta la sede stradale, dopo diversi anni di travagli alternati di sensi unici e lavori per ripristinare le frane accadute

Di Redazione | 18 Marzo 2022 alle 13:23

La strada di Terrensano Belcaro riapre dopo quasi 10 anni. La prima frana che ha interessato la zona risale al 2014 e da allora tra sensi unici e chiusure totali la viabilità era sempre stata compromessa. Oggi, 18 marzo, è arrivata l’attesa riapertura, celebrata alla presenza del sindaco di Siena Luigi De Mossi e dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Corsi, al termine di un intervento finanziato dal comune di Siena con oltre 500mila euro. I lavori svolti hanno definitivamente messo in sicurezza la strada.

“Sono quasi 10 anni che questa strada aveva un problema di transito abbastanza pericoloso – afferma il sindaco Luigi De Mossi – Da qua sembra una semplice asfaltatura, in realtà il terrazzamento con le terre armate, che è di particolare di difficoltà, è stato un lavoro assolutamente ciclopico. Questo intervento restituisce alla comunità un’arteria di vitale importanza e libera finalmente i cittadini da tutta una serie di disagi“.

Anche il Comune di Siena deve però fare i conti con le difficoltà che in questo periodo stanno mettendo in ginocchio il mondo dell’edilizia. Il costo delle materie prime è schizzato alle stelle e, di conseguenza, i costi dei lavori pubblici sono lievitati. “Purtroppo con questa lievitazione dei prezzi c’è sempre un ritocco – dice De Mossi – Non mi riferisco a questo lavoro che sostanzialmente è andato quasi a regime, ma il costo dei materiali sta lievitando in tutti i nostri appalti e ci sta provocando una serie di riflessioni anche a livello di bilancio. Bisognerà fare un ragionamento serio e strutturato su quello che è il costo dei materiali in tutta Italia, non soltanto a Siena, perché si rischia di vedere bloccati tutta una serie di lavori importanti e di vanificare il PNRR“.

La strada di Terresano e Belcaro, nel suo tratto iniziale che si dirama dalla strada statale n. 73 di Ponente, è stata interessata da numerosi e ripetuti dissesti negli ultimi anni. Oggi finalmente si può riaprire alla circolazione tutta la sede stradale, dopo diversi anni di travagli alternati di sensi unici e lavori per ripristinare le frane accadute. Un primo corposo e vasto intervento sul versante a monte della strada per 500mila euro di spesa e uno sviluppo di circa 150 metri in più tratti: era stato collaudato già a fine del 2017 con lavori di messa in sicurezza costituiti da opere di rafforzamento corticale attive e passive (reti e funi tirantate).

Il secondo intervento si è reso necessario per un successivo e più vasto movimento franoso che ha fatto collassare la scarpata di valle della strada, innescato da piogge eccezionali, per un fronte di circa 110 metri di lunghezza e altezza variabile da 12 a 16 metri. Sono stati quindi redatti i progetti, approvata una variante urbanistica e avviate le procedure di acquisizione dei terreni necessari all’esecuzione delle opere. Il progetto è stato quindi inviato dal Comune per l’ammissione a finanziamento nei Programmi di Difesa del Suolo della Regione Toscana dell’anno 2020 e, appena ricevuta notizia del decreto di assegnazione delle risorse regionali, si è bandita la gara di appalto. Nell’autunno del 2020 il cantiere è stato consegnato al raggruppamento di imprese esecutrici Benocci e C. spa di Trequanda e Ruffoli Srl di Siena, risultate vincitrici della gara. Dopo una prima fase di piogge intermittenti sul medio periodo che hanno di fatto reso impraticabile il cantiere, a fine primavera del 2021 i lavori sono entrati nel vivo e l’opera ha iniziato a progredire. Nel corso dei lavori dell’estate, a causa di imprevisto geologico, è stata necessaria la redazione di una importante perizia di variante che ha rallentato non poco l’esecuzione.

L’opera realizzata è imponente: sono stati movimentati più di 8mila metri cubi di terreno (circa 800 viaggi con camion a pieno carico) per ricostruire la scapata e il piano stradale: nello specifico sono stati realizzati 4 ordini di “terre rinforzate”, per una lunghezza di circa 110 metri e un’altezza massima di circa 16 metri, dei quali il primo è stato il più difficile da costruire perché formato da una gabbionata riempita di pietre. Questi 4 gradoni sono stati quindi sormontati da un ultimo livello aggiuntivo in rilevato naturale, che sostiene il nuovo piano stradale. Prima della costruzione della nuova scarpata gradonata, è stato eseguito un grande lavoro di bonifica dello strato basale di partenza dei rilevati, con impiego di nuovi strati di rinforzo e con funzione di ripartizione dei carichi. Ne sono conseguiti maggiori volumi totali di terreno da manovrare e fornire, oltre alla realizzazione di drenaggi a tergo dell’opera e captazione dell’acqua di vena. Particolare attenzione nella fase progettuale e autorizzativa è stata rivolta alla natura delle opere, classificate come ingegneria naturalistica, e al loro inserimento nel contesto del paesaggio. Dopo qualche tempo infatti questo tipo di struttura verrà ricoperta dalla vegetazione e si “rinaturalizza” spontaneamente, innescata da una idrosemina forzata. Entro la fine del prossimo mese di aprile verrà steso l’ultimo strato dei nuovi asfalti, il tappetino di usura, per consentire eventuali assestamenti fisiologici del cassonetto stradale.



Articoli correlati