Siena Sostenibile, interrogazione sulla qualità dell'aria

Siena fuori dalle aree critiche per l'inquinamento, ma la Consigliera Casciaro solleva dubbi sui dati ARPAT: "Manca una rete di monitoraggio capillare."

Di Redazione | 5 Settembre 2025 alle 13:00

Siena Sostenibile, interrogazione sulla qualità dell'aria

L’interrogazione della Consigliera Comunale Monica Casciaro di Siena Sostenibile solleva dubbi sulla validità dei dati ARPAT che hanno portato all’esclusione di Siena dalle aree critiche per la qualità dell’aria. Il testo evidenzia la mancanza di una rete di monitoraggio capillare e rappresentativa, mettendo in discussione l’effettivo miglioramento della situazione.

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale dell’ Interrogazione della Consigliera Comunale Casciaro del gruppo Siena Sostenibile in merito alla qualità dell’aria a Siena:

OGGETTO: Interrogazione della Consigliera Comunale Monica Casciaro del Gruppo Siena Sostenibile sulla rete di monitoraggio della qualità dell’aria a Siena e sull’effettiva rappresentatività dei dati rilevati da ARPAT.

PREMESSO CHE:

  • Con delibera della Regione Toscana del 30 giugno 2025, il Comune di Siena è stato escluso dall’elenco delle aree critiche per la qualità dell’aria, sulla base dei dati forniti da ARPAT;
  • Tali dati riportano valori ampiamente sotto i limiti normativi per biossido di azoto (NO₂) e particolato PM10, senza superamenti giornalieri negli ultimi due anni;
  • L’unica centralina attiva nel territorio comunale di Siena risulterebbe essere quella situata in Viale Bracci, zona periferica, verde e scarsamente trafficata, mentre risultano non attive altre postazioni (es. Due Ponti), e assenze totali di rilevamenti diretti nel centro storico e nei principali assi a traffico intenso;
  • Le campagne di rilevamento con centraline mobili ARPAT sono state condotte a Siena solo in anni passati (es. Via Fiorentina, 2013–2014), e non risultano attualmente in corso né previste;
  • Il miglioramento della qualità dell’aria, pur essendo un dato positivo, necessita di strumenti di rilevamento diffusi e rappresentativi per poter essere attribuito con certezza a interventi amministrativi locali;

SI INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE:

  1. Quali aree del territorio comunale sono oggi effettivamente coperte da rilevazioni dirette sulla qualità dell’aria e quali non sono coperte da tali monitoraggi;
  2. Se il Comune sia a conoscenza della mancanza di centraline nel centro storico e nei punti a maggiore densità di traffico, e come intenda rispondere a tale carenza di rappresentatività dei dati;
  3. Se il Comune abbia mai richiesto formalmente ad ARPAT l’attivazione di una centralina mobile o aggiuntiva per il centro storico o altre aree critiche;
  4. Se è in programma nel Piano d’Azione Comunale per la qualità dell’aria l’installazione di ulteriori strumenti di rilevamento (fissi o mobili), e con quali tempistiche;
  5. Quali sono le evidenze tecniche o i dati puntuali che consentono all’Amministrazione di attribuire il miglioramento della qualità dell’aria a politiche locali specifiche (es. mobilità sostenibile, ZTL, ciclostazioni, etc.), in assenza di una rete di monitoraggio diffusa.”


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