Una serata di grande musica e di emozioni quella vissuta a Palazzo Chigi Saracini, dove il pubblico ha salutato con un lungo applauso il ritorno dell’organo Veggezzi-Bossi del 1923 e l’esibizione di uno dei massimi interpreti al mondo: Thierry Escaich, organista titolare della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi.
Per la prima volta a Siena, Escaich ha incantato il pubblico dell’Accademia Chigiana con un programma che ha attraversato quattro secoli di musica, da Bach a Franck, da Pärt a Dupré, alternando i grandi classici a quattro improvvisazioni straordinarie che hanno mostrato tutta la sua arte e sensibilità.
Sulle tastiere dello storico organo restaurato, l’artista francese ha saputo fondere tecnica e invenzione in un recital di altissimo livello, accolto da una sala gremita e da lunghi applausi.
“Sono molto emozionato – ha raccontato Escaich – perché sono venuto qui più di trent’anni fa da studente. Tornare in questi luoghi e suonare questo organo magnifico è un privilegio. La Chigiana è un luogo di eccellenza non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, un centro di creazione musicale e di incontro”.
Un evento reso ancora più speciale dalla presenza del direttore artistico Nicola Sani e del maestro Cesare Mancini, che hanno sottolineato il valore simbolico di questo ritorno. “Siena è la città della musica – ha spiegato Mancini – e questa serata lo ha dimostrato. Sentire l’organista titolare di Notre-Dame elogiare il nostro strumento conferma la sua posizione di prestigio nel panorama internazionale”.
“È una serata storica – ha aggiunto il direttore artistico Nicola Sani – non solo perché l’organo torna a suonare dopo decenni di silenzio grazie a un restauro straordinario sostenuto dalla Fondazione Monte dei Paschi. Attorno a questo strumento il conte Chigi volle fondare l’Accademia, e oggi con Thierry Escaich non celebriamo soltanto un grande concerto, ma anche il ritorno del corso di organo alla Chigiana, vanto della scuola organistica italiana del Novecento”
Un concerto memorabile, dunque, che ha unito passato e presente e che ha riaffermato il ruolo dell’Accademia Chigiana come uno dei principali centri europei di alta formazione musicale.