Siti deposito nucleare, il Milleproroghe concede più tempo ai Comuni per presentare contro deduzioni

I Comuni avranno più tempo per fare le loro osservazioni sulla mappa delle aree utilizzabili per il deposito

Di Redazione | 20 Febbraio 2021 alle 19:49

Siti deposito nucleare, il Milleproroghe concede più tempo ai Comuni per presentare contro deduzioni

In queste ore le commissioni Bilancio e Affari costituzionali stanno approvando gli emendamenti al decreto Milleproroghe e tra questi quello relativo ai siti per lo smaltimento delle scorie nucleari, individuati anche a Trequanda e Pienza.

Scrive l’onorevole Susanna Cenni sul suo profilo Fb: “Poco fa la notizia dell’approvazione degli emendamenti, tra i quali quello del Pd a prima firma Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente del Pd, che ho sottoscritto che raccolgono la richiesta dei Sindaci e degli Amministratori che stanno lavorando alla preparazione delle osservazioni alla proposta del piano per l’individuazione del sito per realizzare il deposito per le scorie nucleari”.

I Comuni avranno più tempo per fare le loro osservazioni sulla mappa delle aree utilizzabili per il deposito delle scorie nucleari: le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento a firma Fornaro che dà 180 giorni, anziché 60, per la consultazione avviata dopo la pubblicazione della carta Cnapi, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.

Il seminario nazionale, propedeutico all’adozione della nuova carta, si svolgerà invece dopo 240 giorni, anziché dopo 120.

“Lo considero un risultato importante, frutto dell’ascolto degli amministratori del nostro territorio e di tante nostre osservazioni nei mesi scorsi. Voglio ringraziare Chiara Braga
e Stefania Pezzopane per l’impegno e il sottosegretario uscente Roberto Morassut che ci ha seguito con attenzione, ha ascoltato le nostre obiezioni e che ha spiegato puntualmente tutti i passaggi e la natura meramente tecnica della prima proposta”, conclude Susanna Cenni.


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