Sport paralimpico, Matteo Betti su confronto candidati sindaci: "Sportelli l'unico nel merito, gli altri scoraggianti"

Di Redazione | 19 Aprile 2018 alle 14:02

Sport paralimpico, Matteo Betti su confronto candidati sindaci: "Sportelli l'unico nel merito, gli altri scoraggianti"

Il campione senese delegato provinciale Cip Siena e candidato consigliere comunale Siena Aperta, commenta gli esiti del dibattito

“Durante il confronto sullo sport promosso dalla UISP con i candidati a sindaco per le amministrative di giugno della nostra città, una parentesi importante è stata offerta dal moderatore Alessandro Lorenzini allo sport paralimpico con un giro di risposte specifico. Segnale forte di attenzione verso un movimento che sta pian piano conquistando il giusto spazio nel panorama italiano grazie al costante lavoro del Presidente Pancalli e dei tanti atleti testimonial ormai famosi (Bebe Vio, Alex Zanardi, Oney Tapia)”

“Ma anche nella nostra Siena, dove viene scelto (per fortuna) da tanti ragazzi e genitori per impiegare numerosi pomeriggi a settimana. La pratica sportiva spesso è un grimaldello fondamentale per coinvolgere attraverso un mix di tanta inclusione e un pizzico di agonismo ragazze e ragazzi che viceversa non avrebbero alcuna alternativa al rimanere a casa davanti ad uno schermo”

“Anche soprassedendo su un candidato (Vigni) che nel 2018 si riferisce alle persone con disabilità chiamandole (e richiamandole) handicappati, tranne un caso (Massimo Sportelli) rattrista registrare come i candidati non abbiano nessuna proposta che riguardi lo sport paralimpico nella loro futura cittàSportelli ha utilizzato il tempo a disposizione per parlare di patrocinio congiunto dellamministrazione/Comitato Italiano Paralimpico per le associazioni (sportive e non) che vogliano promuovere l’attività paralimpica, di formazione dei tecnici paralimpici, della diffusione dello sport attraverso iniziative promosse dal Comune col coinvolgimento di importanti testimonial paralimpici”

“Trovo invece assai deludente la risposta del candidato De Mossi che ha utilizzato il tempo a sua disposizione per relegare il paralimpismo (che non si traduce in sport di alto livello, ma in sport praticato da persone con disabilità) a evento marginale rispetto ai tanti problemi che le persone con disabilità affrontano ogni giorno. Il tutto in un dibattito che aveva come ambito lo Sport. Così come tutti gli altri candidati più o meno si sono allineati sulla stessa lunghezza d’onda preferendo impiegare il tempo a disposizione per dire che Siena è una città medievale e per sua natura inaccessibile, che le risalite mobili non sono accessibili, che una scuola a indirizzo sportivo non ha la palestra, per accennare al turismo accessibile”

“Tutto vero e a tratti anche condivisibile, ma avremmo preferito ascoltare le proposte di tutti i candidati (e non solo di Massimo Sportelli) riguardo le soluzioni ai problemi delle società sportive, dei tecnici volontari che con impegno fanno sport paralimpico sul nostro territorio ogni giorno, oggi. Credo che anche le ragazze, i ragazzi e i genitori che ogni settimana frequentano le palestre, le piste da ballo, le piscine “paralimpiche” si meritino delle risposte con dei contenuti e che non considerino (proprio no) lo sport una parte marginale della loro vita”

“Pensare questo denota purtroppo soltanto una totale disconoscenza del tema. Se lo Sport è sinonimo di benessere per tutti, per le persone con disabilità lo è al cubo. Benessere fisico per quanto riesce a valorizzare le proprie residue abilità, benessere psicologico perché restituisce agli atleti un ruolo da protagonisti e non più spettatori, benessere sociale nella misura in cui porta disabilità e normalità a confrontarsi e scoprirsi in fondo molto simili. Chiedere per credere”.



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