Nessun risarcimento danni per la Robur Siena dell’ex patron Montanari che invece dovrà versare oltre un milione di euro al Comune.
Con sentenza emessa il 15 novembre, il Tribunale di Siena (giudice Giulia Capannoli) ha rigettato integralmente le domande presentate dall’Associazione Calcio Robur Siena Ssd srl, contro il Comune di Siena, nel contenzioso relativo alla risoluzione anticipata della concessione decennale dello stadio Artemio Franchi e del complesso sportivo Bertoni dell’Acquacalda.
La vicenda
La Robur Siena, assistita dagli avvocati Lorenzo Aureli e Francesco Coronidi, aveva ottenuto nel 2021 la gestione decennale degli impianti sportivi con l’impegno di realizzare lavori di consolidamento statico e adeguamento sismico, da completare entro marzo 2023. Dopo aver inviato il progetto esecutivo e chiesto una proroga del termine finale dei lavori – motivata da difficoltà nel reperimento di materiali e attrezzature – la società però non ha rispettato il termine iniziale fissato a 180 giorni dalla consegna (19 aprile 2022). Alla data della risoluzione, i lavori risultavano non ancora iniziati.
Il Comune di Siena, difeso dagli avvocati Anna Sardelli e Sara La Valle, ha quindi avviato la procedura di risoluzione del contratto per grave inadempimento, applicando la clausola risolutiva espressa prevista dall’accordo.
Le richieste in giudizio
La Robur Siena sosteneva che la risoluzione fosse illegittima, ritenendo che il termine iniziale fosse stato di fatto prorogato, e chiedeva il risarcimento di danni patrimoniali e non patrimoniali quantificati in 18.450.000 euro. Il Comune di Siena, oltre a contestare la fondatezza della domanda, avanzava richiesta riconvenzionale di condanna della società per le spese relative ai lavori non eseguiti, alle manutenzioni e al presunto danno d’immagine.
Nel processo è intervenuta anche la compagnia assicurativa, rappresentata dagli avvocati Leonardo Giani e Marta Pezzera.
La motivazione della sentenza
Il Tribunale ha ritenuto corretto l’operato del Comune. Secondo la sentenza, il termine per l’inizio dei lavori non è mai stato formalmente prorogato: la proroga concessa riguardava solo il termine finale per la conclusione delle opere (agosto 2023), ma non quello iniziale, che era stato ampiamente superato senza che i lavori fossero avviati. La forma scritta è stata considerata imprescindibile per qualsiasi modifica contrattuale con la Pubblica Amministrazione. Il giudice Capannoli ha inoltre ribadito che nei contratti pubblici non sono ammesse proroghe tacite o comportamenti concludenti.
La sentenza esclude qualunque violazione dei doveri di correttezza e buona fede da parte del Comune e conferma la competenza del dirigente nell’adottare il provvedimento di risoluzione.
Risarcimenti e condanne
Non vi è alcun risarcimento danni a carico del Comune di Siena nei confronti della Robur Siena. Anzi, l’ex società bianconera è stata condannata a pagare al Comune la somma di 1.200.000 euro per i lavori di consolidamento statico e adeguamento sismico dello stadio Franchi non eseguiti, come previsto dal progetto approvato dalla Giunta comunale. Non sono stati invece riconosciuti né il risarcimento per le manutenzioni né quello per il danno d’immagine, per carenza di prove.
La Robur Siena dovrà inoltre rifondere le spese processuali sia al Comune di Siena, sia alla compagnia assicurativa.
La decisione finale
Il Tribunale di Siena ha confermato la legittimità della risoluzione anticipata della concessione e ha ribadito la necessità della forma scritta per ogni variazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Nessun ristoro per la ex Robur Siena: la società dovrà invece versare 1,2 milioni di euro al Comune e pagare.